Affreschi, sarcofagi decorati e monete: ecco il tesoro delle Catacombe di San Callisto

Affreschi, sarcofagi decorati e monete: ecco il tesoro delle Catacombe di San Callisto
di Laura Larcan
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Mercoledì 17 Giugno 2015, 18:51 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 07:56
Pitture, sepolture, marmi e centinaia di monete. Le catacombe di San Callisto sull'Appia Antica, considerate il primo cimitero ufficiale della Chiesa di Roma, svelano ora i loro tesori inediti. Un "regalo" anche i previsione dell'imminente Giubileo. La sorpresa arriva dal Cubicolo di Orfeo datato al III secolo dopo Cristo, un ambiente posizionato proprio di fronte alla famosa Cripta dei Papi (siamo a quindici metri di profondità, dove l'umidità è pungente) che ha restituito dopo un lungo e complesso lavoro di scavo e restauro uno sconosciuto repertorio di affreschi sulla volta e sulle pareti. Ma non solo. Perché dai pesanti strati di interri sono venuti alla luce marmi colorati, ceramiche, lampade vitree, iscrizioni devozionali legate a sepolture di vescovi e presbiteri, ma anche 300 monete datate dal III al IX secolo, che testimoniano la frequentazione del sito fino all'Alto Medioevo, quando i pellegrini di tutto il mondo giungevano alle tombe sante dei pontefici del III secolo, lasciando sulle pareti di tufo, con rozzi graffiti, i loro nomi e i motivi della loro devozione.



Le scoperte, visibili al pubblico, sono state presentate dal presidente della Commissione Pontificia di archeologia Sacra monsignor Gianfranco Ravasi, dal sovrintendente della Commissione Fabrizio Bisconti, dal coordinatore del Laboratorio di archeologia di Roma Tre Matteo Braconi. A colpire lo spettatore sono le pitture riaffiorate dall'oblio millenario. Un ciclo di figure policrome che riveste le pareti e la volta. Qui al centro spicca Orfeo (novello Cristo) che suona la sua lira. Intorno, una "danza" di pavoni, mostri marini, uccelli in atteggiamento di volo, fiori. Una simbologia che echeggia il cosmo e i suoi elementi vitali. I reperti rinvenuti dai pesanti interri, sfilano ora, dopo il restauro, nel nuovo Museo della Torretta, allestito nell'antico casale del comprensorio di San Callisto, dove l'equipe della Commissione Pontificia di archeologia Sacra ha raccolto un centinaio di pezzi provenienti dagli scavi che negli ultimi vent'anni si sono avvicendati nell'area di San Callisto. Star della mostra permanente, i sarcofagi decorati a rilievo con scene bibliche, con immagini di filosofi e muse, pastori e stagioni, allegorie cosmiche, fino ai ritratti dei defunti.



Tra queste opere, ce ne sono alcune miracolosamente (è proprio il caso di dirlo) salvate dai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio e dalla Guardia di Finanza.