A 50 anni dalla morte di Pablo Picasso, il libro che parla delle sue compagne "intrappolate nelle tele"

La Mala Arte" racconta lati oscuri e inediti del pittore, a partire dal complicato e appassionato rapporto con l'universo femminile.

A 50 anni dalla morte di Pablo Picasso, il libro che parla delle sue compagne "intrappolate nelle tele"
di Caterina Carpanè
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Sabato 8 Aprile 2023, 11:58

Dee o vipere: così si dividevano le donne per Pablo Picasso, scomparso esattamente 50 anni fa, l’8 aprile 1973, a Mougins, nel sud della Francia. Un rapporto, quello dell’artista di Guernica con l’universo femminile, divenuto complicato motore creativo, in un parallelismo costante tra sentimenti e fasi pittoriche. «L’unico grande amore di Picasso tuttavia era l’arte, - sottolinea Michela Tanfoglio, autrice del libro "Picasso. La mala arte” (La Corte editore), in cui svela lati oscuri e inediti del genio spagnolo, partendo proprio dalle relazioni con le donne che sono state al suo fianco. «Ciò che ha animato il pittore è stata la continua ricerca della felicità, - spiega ancora Tanfoglio. – Le passioni amorose hanno nutrito la sua arte e molte donne sono rimaste intrappolate nelle sue tele». Picasso ha corteggiato, amato, tradito, distrutto e ritratto giovani modelle, ballerine, fotografe, pittrici per tutto il corso della sua vita: basti pensare che sposò l’ultima moglie, Jacqueline Roque, quando aveva quasi ottant’anni e lei soltanto 36.

Dura sette anni la relazione con la modella Fernande Olivier, conosciuta nel 1904: un amore travagliato, fatto di grande gelosia, talvolta sfociata nella violenza.  «Picasso non era ancora all’apice della sua carriera: Fernande ne fu una sorta di traino, senza ottenere nulla, se non una piccola pensione in cambio non pubblicare le sue memorie finché l'artista fosse rimasto in vita. Morì invece lei prima di lui, sola, dimenticata e povera», nota Tanfoglio. Risale a questo periodo il famoso dipinto Les Demoiselles d’Avignon ispirato alle ragazze dei bordelli di Barcellona ed oggi considerato il manifesto del cubismo.

Affievolita la passione e ormai spinto dal successo, Picasso si innamora dell’amica di Fernande, Marcelle Humbert a cui dà il nome di Eva Gouel, per ricordare il biblico rapporto tra Adamo ed Eva. «La ragazza fu l’opera incompiuta di Picasso, l’amore che poteva essere, ma che non è stato -, commenta l’autrice. – L’accudì fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1915 a causa di una grave malattia polmonare». Un amore più pacato, quello tra l’artista e la giovane, immortalata non solo sul letto di morte, ma anche con frasi come J'aime Eva e Ma Jolie apparse sui dipinti.

«Fu un periodo difficile: la prima guerra mondiale aveva richiamato al fronte molti amici di Picasso, come Georges Braques e Guillaume Apollinaire, Eva era morta. La svolta arrivò grazie al poeta Jean Cocteau che lo convinse a lavorare alle scenografie dei Balletti Russi», racconta Tanfoglio, che continua: «Fu così che a Roma si innamorò di Olga Khokhlova, ballerina e nobile russa che corteggiò promettendole un ritratto». Il carisma di Picasso fa colpo e i due si sposano nel 1918, a un anno dall’incontro, mentre nel 1921 nacque il loro primo figlio Paulo: «Moglie e madre. Picasso la ritrae così, in poltrona o con il figlioletto in braccio, in ritratti molto più comprensibili». 

L’amore per la famiglia però non basta: l’arte del pittore spagnolo ha bisogno di nuovi stimoli, che Picasso trova nel rapporto con una ragazza di diciassette anni, Marie-Thérèse Walter, di cui si innamora follemente. «Senza però divorziare da Olga, che rimase per sempre Madame Picasso.

La passione per Marie-Thérèse porta anche alla nascita della figlia Maya, sinceramente amata pur non potendo essere riconosciuta. Per l’artista la giovane compagna resta il sogno», rileva Tanfoglio.

Ancora una volta la passione però svanisce: Olga e Marie-Thérèse sono ancora nella vita dell’artista quando nel 1936 a Parigi conosce la fotografa Dora Maar, una donna indipendente, anticonformista e affermata che tuttavia si scontra con la difficoltà di vivere al fianco di un uomo di così grande successo. Sono infatti gli anni del grande opera “Guernica” che proprio Dora immortala con i suoi scatti fotografici: «Da un lato lei è vera fiamma della produzione di Picasso, dall’altro è l’emblema della donna intrappolata nel mondo di Picasso, al punto che l’artista la ritrae come “la donna che piange”», fa sapere Michela Tanfoglio. Una grave depressione colpisce infatti Dora dopo la separazione dal pittore, al punto che viene persino sottoposta a elettroshock in una clinica psichiatrica.

Picasso ha ormai più di 60 anni quando nel 1944 perde la testa per un’altra giovane ragazza: lei si chiama Françoise Gilot ed è una pittrice dalle idee molto chiare. «Non è stato semplice corteggiarla: Françoise è una donna vincente, intelligente, non vuole commettere gli errori delle compagne del passato. Per il pittore è la donna fiore, la gioia di vivere, colei che lo rende padre di nuovo dei figli Claude e Paloma», ricorda l’autrice del saggio. Françoise dimostra tutta la sua independenza e forza di volontà: stanca delle infedeltà. dopo quasi dieci anni insieme, lascia Picasso per un altro uomo e nel 1964 pubblica la biografia “La mia vita con Picasso”, che portò l’artista a interrompere anche i rapporti con i figli.

Nel 1952, quando la relazione con Françoise non è ancora terminata, Picasso, ormai settantenne, conosce dal suo amico ceramista Madoura, l’artista Jacqueline Roque, anni ventisei. Che sposa nel 1961 e che resta al suo fianco fino alla morte: «Nel 1955 Olga viene a mancare: Picasso chiede a Marie-Thérèse di sposarlo, ma la donna rifiuta. E così qualche anno dopo, convola a nozze con Jacqueline, ritratta poi in oltre 400 opere», spiega Tanfoglio, aggiungendo che «era la seconda signora Picasso a dettare le regole in famiglia. Chiude i rapporti con i figli, al punto che non li avverte nemmeno della morte e si tiene gran parte dei beni». Con un ironico twist finale: «Per sua volontà è sepolta accanto a Picasso nel parco del castello di Vauvenargues, ma nella tomba dell’artista è presente una scultura dedicata a… Marie-Thérèse».

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