MuSa Museo di Salò, la passeggiata della linea: 100 protagonisti del disegno contemporaneo

MuSa Museo di Salò, la passeggiata della linea: 100 protagonisti del disegno contemporaneo
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Venerdì 24 Novembre 2023, 13:03

La Civica Raccolta del Disegno di Salò – una tra le più prestigiose collezioni di opere su carta in Italia – compie quarant’anni, e celebra l’importante anniversario con la mostra “LA PASSEGGIATA DELLA LINEA. 100 protagonisti del disegno contemporaneo”. Curata da Anna Lisa Ghirardi e Lisa Cervigni, con Federica Bolpagni, l’esposizione propone una selezione di 110 opere su carta, realizzate dai grandi autori dal Novecento ai giorni nostri.

Partendo dalla citazione di Paul Klee, che interpreta il disegno come l'arte di condurre una linea a fare una passeggiata, il progetto espositivo allestito al piano terra del MuSa - Museo di Salò (BS) - articola un’ideale “passeggiata del punto” che diventa progressivamente linea e segno, disegno e movimento, gesto, delineando una panoramica in cui si trovano rappresentate le principali correnti e stagioni storico-artistiche novecentesche.

Dalla figurazione all’astrazione, dall’informale alla sintesi progettuale, dalla materia alla sublimazione di quest’ultima in parola e quindi concetto: le diverse sezioni allestite lungo le sale e i corridoi del Museo salodiano restituiscono le sfaccettature di una produzione artistica cangiante, sulla scorta del rinnovamento dei linguaggi stilistici e dell’incalzare delle vicende storiche vissute dai protagonisti.

La sezione dedicata ai volti accoglie, tra gli altri, il giovane viso in grafite di Filippo De Pisis, quello giocoso e caricaturale di Pino Pascali (memore delle sue esperienze come autore di spot pubblicitari e Caroselli), quello sintetico e vibrante realizzato da Ernesto Treccani - tra i fondatori del gruppo Corrente – ed il presunto ritratto dell’industriale farmaceutico Zambeletti, opera di Angelo Landi. In quest’ultimo gli ultimi echi del naturalismo tardo-Ottocentesco convivono con la saldezza tipica del Ritorno all’Ordine degli anni Venti. Tensione psicofisica e dramma esistenziale caratterizzano i lavori di Piero Manai e Anton Zoran Mušič. Quest’ultimo traspose sulla superficie delle sue opere l’orrore della prigionia subita nei campi di concentramento.

Tra eros e dramma, il corpo femminile diviene teatro della fusione di seduzione e malinconia. Accade nelle opere di Luigi Broggini, di cui sorprende la forza espansiva del colore rosso, nel disegno di Orfeo Tamburi, nella Prostituta di Remo Pasetto, in quello di Giacomo Manzù, nonché nel Nudo sdraiato di Renato Guttuso. Negli Undici studi di nudo di Bepi Romagnoni, immagini frammentarie e in pose disarticolate, la carica erotica sfuma in favore del tormento, mentre il Nudo femminile di Ennio Morlotti manifesta in tutta la sua evidenza segnica e romatica come l’autore – che aderì prima a Corrente, poi al Fronte Nuovo delle Arti e al Gruppo degli Otto - pur approdando negli anni Cinquanta all’arte informale, non abbandonò mai del tutto la figurazione.

Al tema del paesaggio è dedicata una grande sala, dove la veduta di un angolo della Ville lumière parigina tracciata da Osvaldo Licini – retaggio dei suoi soggiorni francesi – e due disegni sul celeberrimo tema dell’angelo ribelle cacciato dal paradiso (tema prediletto da Licini dal 1941 al 1956, simbolo della volontà dell’uomo di non accettare i propri limiti) fanno da contrappunto agli orizzonti urbani di Mario Sironi (Locomotiva) ed Enrico Della Torre (Tralicci). Il paesaggio marino è protagonista della pittura di Piero Guccione, quello montuoso di Tullio Pericolo è ispirato ai luoghi della sua terra,mentre in Mario Schifano l’orizzonte diviene pura sintesi cromatica.

Grandi esponenti della poetica dell’Informale sono, in questa sede, Emilio Vedova, Giuseppe Capogrossi, Emilio Scanavino, Franco Meneguzzo, Afro e Gino Meloni. Le diverse declinazioni della poetica astratta trovano manifestazione nei lavori di grandi Maestri come Atanasio Soldati, Renato Birolli, Piero Dorazio, Antonio Sanfilippo, Carla Accardi e Lucio Fontana. Di quest’ultimo è lo Studio per pietre del 1956, legato alla serie dei celeberrimi Concetti spaziali.

Di Giosetta Fioroni è esposta una carta del 1932, periodo particolarmente significativo per l’artista che nel 1993 partecipò alla Biennale di Venezia. Di Alighiero Boetti, tra i più importanti esponenti dell’Arte Povera e successivamente dell'Arte Concettuale, sono esposte entrambe le opere della Raccolta: una grande carta intelata, del 1987, con scritte e con pantere stampigliate (tipiche della sua produzione del periodo) e una carta ascrivibile alla serie Mano aperta pugno chiuso.

La scritta nera con lettere trasferibili No reproduction di Claudio Parmiggiani, unico elemento grafico su fondo bianco, ribadisce l’atteggiamento iconoclasta che sottende tutta la sua opera, mentre di Dadamaino è esposta una carta emblematica del ciclo Alfabeto della mente, basato sulla ripetizione modulare di un solo segno a inchiostro e riferito al genocidio del villaggio palestinese di Tall El Zaatar nel 1976.

Una folta sezione è infine dedicata ai disegni preparatori, con molteplici esempi legati alla progettazione scultorea e architettonica. Tra questi, gli Studi per architetture cacogoniometriche di Gianni Colombo, le carte di Eduard Habicher Fausto Melotti, Alik Cavaliere, Piero Consagra, Alberto Viani e Regina, unica esponente femminile del MAC, Movimento Arte Concreta. Di indirizzo opposto è invece il disegno di Grazia Varisco che, in linea con le sue Disarticolazioni dei primi anni Novanta, delinea uno spazio dalla forma inattesa. Appartengono alla Collezione anche alcuni studi di costumi teatrali di Domenico Gnoli: otto disegni ad inchiostro, realizzati nel 1952 circa, probabilmente nel camerino del regista Carlo Lodovici, nel periodo in cui fu proposto all’artista di collaborare alla messa in scena dell’opera “Il borghese gentiluomo” di Molière.

Alle opere di artisti di consolidata fama, celebrati dai più importanti musei del mondo, “La Passeggiata” affianca quelli di artisti contemporanei che si sono distinti nel panorama nazionale, tra cui Arcangelo, Agostino Arrivabene, Guglielmo Achille Cavellini, Giorgio Bertelli, Maurizio Donzelli, Antonella Gandini, Andrea Mariconti, Albano Morandi, Antonio Mottolese, Nunzio, Nicola Samorì, Livio Scarpella, Giorgio Tentolini. Il percorso è inoltre punteggiato dai personaggi scultorei in carta pesta di Roberto Ciroli, che osservano, spiano, contemplano spazi e disegni.

LE TECNICHE, L’ALLESTIMENTO

La varietà delle tematiche affrontate coincide con quella di tecniche e materiali adottati. Grafite, pastelli, matite, acquerelli, china e inchiostri - talvolta con interventi pittorici che mitigano il confine tra disegno e pittura - ma anche tecniche miste e collage, sino all’assenza completa del segno, inghiottito dalla materia. La collocazione delle opere attraverso le sale rinuncia al criterio cronologico e predilige quello tematico, lasciando spazio a collegamenti ed associazioni. Il visitatore è così chiamato a stabilire un dialogo libero e personale, evocato da colori, segni, tracce e citazioni. Non si offrono spiegazioni didattiche da manuale, ma pagine da interpretare, con un bagaglio che può essere diversificato da fruitore a fruitore. Il lettore più curioso proseguirà la propria passeggiata autonomamente, portando con sé suggestioni e rileggendo le carte oltre l’uscita del museo. Il catalogo sarà un utile strumento di approfondimento.

MuSa Museo di Salò

Via Brunati 9 – Salò (Brescia) www.museodisalo.it

LA CIVICA RACCOLTA DEL DISEGNO DI SALÒ

Nata nel 1983 a partire da un’idea di Pino Mongiello, all’epoca assessore alla cultura, dell’artista Attilio Forgioli e del critico d’arte Flaminio Gualdoni, la Civica Raccolta del Disegno di Salò è tra le più prestigiose collezioni di opere su carta in Italia. È attualmente costituita da più di 800 opere di artisti contemporanei, con focus particolare sull’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi.

Il primo nucleo della Raccolta, costituito grazie alla donazione di opere da parte di alcuni sostenitori, è stato progressivamente incrementato da acquisti e donazioni di artisti e collezionisti. Una significativa selezione di opere è stata esposta al Museo d’Arte Moderna e contemporanea di Gazzoldo degli Ippoliti (Mn), al Museo d’Arte Moderna Galleria Klatovy (Repubblica Ceca), al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (Mi), al Museo della Permanente di Milano, alla Casa degli artisti di Tenno (Tn), alla Pinacoteca Civica di Civitanova Marche (Mc) e a Palazzo Martinengo a Brescia. L’istituzione, dal carattere permanente, ha deposito, archivio e sede espositiva presso il MuSa. Suo compito è quello di costituire un fondo collezionistico pubblico di opere prevalentemente su carta, promuovendone lo studio e la fruizione.

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