Nelle campagne di Gergei, sud della Sardegna, verrà presto realizzato quello che i promotori definiscono «il più grande cantiere sperimentale per la costruzione di un Nuraghe ex novo», che verrà costruito rimanendo il più possibili fedeli alle tecniche a disposizione in età preistorica.
Il progetto di archeologia sperimentale
Si tratterà di mettere in piedi un vero e proprio cantiere- laboratorio a cielo aperto di archeologia sperimentale, con l'obiettivo di dar vita, nell'arco di vent'anni, a un nuraghe trilobato. «Un'impresa titanica finora mai tentata da nessuno, creare una costruzione megalitica preistorica, restando il più aderente possibile alle probabili e realistiche tecnologie dell' epoca attraverso l'utilizzo dei materiali disponibili sul territorio», spiegano i fratelli Simone Ollanu e Claudio Ollanu, presidente e vicepresidente dell'associazione Perdas Novas, promotori e coordinatori assieme all'architetta Beatrice Auguadro del progetto "Nuraghe" che coinvolge archeologici accademici, ingegneri, artigiani e rappresentanti delle istituzioni.
L'iniziativa, spiega Auguadro «intende allo stesso tempo validare teorie e tecniche costruttive e ipotesi formulate dai vari esperti per innalzarlo, tagliare, spostare e movimentare grandi blocchi di pietra.
Il Convegno "Architetture di pietra"
Il progetto di questo inedito laboratorio sperimentale di archeologia , sarà illustrato nel cordo convegno internazionale "Architetture di pietra", che si terrà il 10, 11 e 12 novembre a Serri e a Isili, al centro socioculturale, e a Gergei, a Is Perdas. Parte del comitato scientifico, sono, tra gli altri, l'astrofisico e archeoastronomo Giulio Magli, gli archeologi Giorgio Murru, Nicola Dessì e Franco Campus, il filosofo Silvano Tagliagambe, l'ingegnere Angelo Saba, l'esperto di megalitismo Alberto Pozzi ed Elisabetta Gola esperta in comunicazione.