Taxi, i motivi dello sciopero di oggi: dalla questione licenze alle critiche dei sindaci al dl Asset: cosa sta succedendo. Domande e risposte

Martedì 10 Ottobre 2023, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Il caso Roma

Il Campidoglio vuole 1.500 nuove licenze. I tassisti ribassano a 300 la quota «e poi valutiamo l'impatto. E per le tariffe copiamo e incolliamo il tariffario di Milano, più aggiornato al costo della vita».

Roma Capitale ha iniziato l'iter per l'allargamento del parco-auto bianche, con un incontro con più di venti tra sindacati, associazioni, rappresentanti delle cooperative. Al termine è il sindaco a rendere pubblica la proposta del Campidoglio: al momento ci sono 7.800 licenze circa, e noi, ha affermato Gualtieri, «abbiamo detto che vogliamo mettere a bando 1.000 nuove licenze permanenti e 500 nuove licenze stagionali». I tassisti hanno accolto la proposta del Campidoglio con freddezza: «Il sindaco ha parlato di mille licenze - ha riferito al termine della riunione il presidente del 3570 e dell'Unione Radiotaxi d'Italia Loreno Bittarelli - e noi non siamo d'accordo. Come Uri abbiamo proposto di rilasciare subito 300 licenze e vedere quale sarà l'impatto. C'è anche un tema infrastrutturale: piazzole, zone di sosta, corsie. Non si può pensare di buttare subito 1.000 nuove auto in strada: non è ragionevole». Anche le 500 stagionali non piacciono: «Non è pensabile che un tassista che possiede già una licenza debba comprare un'altra macchina, ibrida, da 40-50mila euro per farla uscire 3-4 mesi l'anno, e poi dopo massimo 24 mesi la deve riconsegnare. Avevamo proposto di dare in affidamento queste licenze a strutture come i Radiotaxi che hanno la possibilità tecnologica di gestire una flotta. Ma il singolo tassista non può». Anche sulle turnazioni e sulle tariffe un accordo va ancora trovato: «A Roma - riferisce Bittarelli - sono ferme da 11 anni. Commissioni ed esperti non riescono a fare nulla. Abbiamo proposto di usare il tariffario di Milano, leggermente più alto: è pronto, ha avuto l'ok dell'Art e della Regione. Copia e incolla e siamo pronti». Il Comune, però, sarebbe scettico: Milano, hanno risposto ai tassisti, è troppo diversa per estensione, popolazione, struttura. Gualtieri insiste: per risparmiare del tempo si perde il 20% del ricavato dalla vendita delle licenze che sarebbe andato alle casse comunali, e sarebbe inaccettabile. Chiedo al governo di reintrodurre la quota del 20% ai Comuni: sarebbe rapidissimo farlo e ci consentirebbe di utilizzare la procedura accelerata».

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