L'infanzia
In un'intervista al Corriere della Sera, Santo Versace parte dall'inizio nel ripercorrere la sua lunga carriera. Il suo primo ricordo è legato al lavoro con suo padre a soli sei anni, quando quest'ultimo lo invitò a entrare nel negozio di famiglia come regalo di compleanno. «Imparai le tabelline del 36, perché il carbone costava 36 lire al chilo: 36-72-108-144-180-216-252-288-324. Poi impalavo e spalavo, copiavo i grandi. Così sono cresciuto di sana e robusta costituzione!». Tra i ricordi dell'infanzia, Santo menziona la morte di sua sorella Tinuccia quando aveva quasi 9 anni, un evento che ha lasciato un'impronta indelebile. Parlando di Donatella, sua sorella, Santo ricorda che la sua nascita è stata un dono che ha riempito un vuoto nella famiglia.