Rugby, Mondiale da dimenticare per l'Italia: i 3 errori alla base del fallimento e perché ne sono stati commessi 4. Promemoria per Quesada da oggi nuovo ct

Lunedì 30 Ottobre 2023, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 19:21

3) Comunicazione e aspettative inverosimili

Il presidente Fir Marzio Innocenti a Palazzo Chigi (Galleria “Alberto Sordi”) il 1° settembre durante la più importante, non solo per la sede, presentazione della squadra italiana alla vigilia di un Mondiale: “Ci sono attualmente due squadre molto difficili da battere: il Sudafrica e l'Italia”. Pronostico perfetto per il Sudafrica, poi ridiventato campione del mondo, un po' meno per l'Italia: con la Nuova Zelanda si è perso 96-17, con la Francia 60-7.

Pochi giorni prima, fine agosto : “No, questa volta passiamo noi (ai quarti, ndr): batteremo una delle Grandi, possiamo dare l'esempio a tutt'Italia. Una tra Francia e Nuova Zelanda la eliminiamo noi, promesso”.

Promesso. Eppure Innocenti è stato un ottimo giocatore, un ottimo capitano, era anche in campo nella prima storica batosta da parte della Nuova Zelanda (70-6) nella prima Coppa del mondo nel 1987. A quella ne erano seguite, ai Mondiali, altre 4 con un bilancio complessivo di 348 punti subìti e 51 segnati. Nel 2023 siamo pure riusciti a peggiorare la media lusinghiera di queste imbarcate.

Altre sue dichiarazioni (questa dopo la vittoria sulla Namibia): “Da due anni e mezzo vivo in mezzo ai nostri giocatori e so che sono concentrati su cosa devono fare per battere gli All Blacks. Adesso siamo consapevoli che tutti gli avversari possono essere battuti: vale per la Francia e a maggior ragione per l’Uruguay".

Come se le vittorie su Namibia e Uruguay avessero alimentato speranze invece del contrario: con i sudamericani al the siamo stati persino sotto 10-17.

Consapevoli allora di poter battere tutti gli avversari? Già prima dell'ultimo Sei Nazioni il presidente aveva pronosticato 2 vittorie su 5 partite raccogliendo però 5 sconfitte. A che serve allora descrivere e annunciare uno scenario mondiale palesemente irrealizzabile? Serve ad accrescere le responsabilità dei giocatori? Ad aumentare la loro autostima? Ma dopo che si sono innescate tante roboanti aspettative, chi raccoglie i cocci lasciati dalla realtà?

Alla fine, quale è stato allora il bilancio del presidente dopo l'ultima batosta con la Francia a Lione? I rari cronisti in sala stampa (si è trattato del mondiale giocato in Europa con il minor seguito in assoluto della stampa italiana, evidemente le dichiarazioni federali non erano risultate così convincenti) hanno chiesto a più riprese al suo staff che si presentasse, ma Innocenti non si è visto. Eppure dopo le vittorie con Namibia e Uruguay non si era risparmiato.

Resta, di quella sera amarissima, una sua dichiarazione ai microfoni di SkySport: “Evidentemente l'Italia è ancora lontanissima dal vertice del rugby mondiale”. Evidentemente.

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