La vita in prigione
Navalny in passato era stato già avvelenato con il novichok, una sostanza nervina. Condannato a 19 anni, era in carcere dal gennaio 2021. In condizione che i suoi collaboratori avevano sempre denunciato come disumane. «Veniva posto in isolamento con scuse spesso ridicole come la pulizia del cortile o i bottoni non allacciati della giubba», ha raccontato per mesi la portavoce Kira Yarmysh. Non poteva incontrare la moglie o parlare con i figli. Dei suoi tre avvocati, due sono finiti in galera per estremismo e uno è scappato all'estero.