Moana Pozzi, la madre: «Quel maledetto giorno in cui incontrò Schicchi e gli ultimi giorni in ospedale. Al cimitero non c'è più, non dirò a nessuno dov'è»

Sabato 11 Novembre 2023, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 17:39

Il tumore al fegato

Poi la malattia: «Quanto ha sofferto, ma era una leonessa. Aveva ripreso peso. Nel letto d’ospedale, mi mostrò le gambe. “Sono tornate com’erano”. Due giorni prima di morire mi chiese di toglierle lo smalto alle mani, per metterne uno trasparente. “Ai piedi lasciami quello fucsia”. Con l’aiuto di un’infermiera si lavò i capelli, con tubi e flebo attaccati. Parlavamo, ridevamo, ero convinta che si riprendesse. “Appena esco ci trasferiamo in campagna e apro una libreria”. Quando è morta era serena, ancora bella, le ciglia lunghissime. “Non metto nemmeno il mascara”. Sembrava che dormisse». Adesso lei ha ritirato le ceneri dal cimitero: «Ma dove sono non lo dirò a nessuno».

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