Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano, il video della festa per il figlio. «Lui la stava già avvelenando»

Venerdì 8 Marzo 2024, 11:43 - Ultimo aggiornamento: 16:46

La testimonianza

Nell'udienza in Corte d'Assise testimonia A.C., collega con la quale nasce prima un'amicizia, quindi una relazione. Ma lei non sa che già dall'inizio del 2021 lui ha una compagna, Giulia, naturalmente anche lei all'oscuro dell'esistenza del doppio binario sentimentale. A.C. depone chiedendo di essere coperta da un paravento, è turbata, piange, racconta di essere rimasta incinta, di avere abortito e di come poco alla volta la nebbia di menzogne si sia dissolta. Scopre il finto test del dna confezionato da Impagnatiello per dimostrarle di non essere il padre del bambino di Giulia: «È andata a Napoli e ha conosciuto un ragazzo, mi ha detto». Lui non demorde, sette giorni prima dell'omicidio è a cena con A.C. per festeggiare il compleanno della giovane. In un video scherzano, Impagnatiello le appoggia la testa sulla spalla: «A settembre mi auguro di essere ufficialmente fidanzato con lei», dichiara a favore di telecamera. «Fra quelle mille persone scelgo te». In quel momento A.C., come spiega alla Corte, ha raccolto tutte le prove necessarie ed è pronta a un confronto con Giulia. Vuole mostrarle la realtà che il compagno ha sempre occultato, salvo rivelarle una volta che aveva una relazione per poi codardamente ritrattare. In aula risuonano le parole di Giulia e di A.C., sono i messaggi vocali che si scambiano qualche ora prima delle coltellate. «Ti prego, salvati appena puoi. Proteggi te e tuo figlio - la implora A.C. - Se avessi scelto di tenere il bambino sarei nella tua stessa situazione di adesso. Lui avrebbe avuto due figli con due donne diverse nello stesso periodo. Io soffro ancora per l'aborto, è stata la scelta più difficile della mia vita. Da una parte lo volevo tenere e ogni giorno ci penso. Quello che voglio in questo momento è salvare te e il tuo bambino».

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