Il bambino Giosuè
Cantarini interpretava Giosuè Orefice, il bambino rinchiuso in un lager nazista insieme al padre (Benigni) che cerca di nascondergli gli orrori del campo di stermino presentando tutto come un gioco. «Giosuè mi ha accompagnato sempre - ammette - Non posso prescindere da lui e non sarebbe giusto, fa parte di me ed è un grande orgoglio. Lui viene prima? Va bene, lo accetto, mi è capitata una cosa molto bella e non c’è nulla di male».