Califano e Turatello, l'amicizia pericolosa con il boss della malavita milanese e l'arresto. «Con lui potevo avere tutto»

Martedì 13 Febbraio 2024, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 00:17

Il processo

«Ho iniziato la mia amicizia con Turatello quando sono arrivato a Milano tantissimi anni fa, quando ho iniziato la mia attività di autore. Quando conobbi Turatello avevo ventiquattro anni e lui ne aveva diciannove circa. Aveva il figlio appena nato, conobbi lui, la mamma e il figlio. Ebbi poche occasioni di coltivare questa amicizia perché lui è stato dentro, il più delle volte. Nei periodi in cui lui era assente io frequentavo molto la mamma, che chiamavo zia Luisa. Il figlio invece mi chiamava zio. Non l’ho tenuto a battesimo come si è detto, comunque se questo fosse vero io ne sarei anche orgoglioso. Amo i bambini, lo sanno tutti. Per quanto riguarda Francesco lui mi ha sempre tenuto al di fuori dai suoi affari. A questo proposito voglio dire che se io avevo la possibilità di fornirmi di questi quantitativi enormi di droga da Turatello non avrei dovuto fare ricorso a D’Amico. Non ci sarebbe stato nessun senso che io poi andassi a fare dei concerti gratuitamente dal momento che io, amico di Turatello, potevo avere a disposizione tutto quello che volevo in qualunque momento», aveva detto Califano durante il processo.

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