Califano e Turatello, l'amicizia pericolosa con il boss della malavita milanese e l'arresto. «Con lui potevo avere tutto»

Martedì 13 Febbraio 2024, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 00:17

Il carcere

È durante l'esperienza carceraria che Califano compone l'album Impronte digitali, che si basa soprattutto su esperienze vissute durante l'arresto. L'artista ricorderà questo periodo ripetutamente nei suoi libri e nei suoi interventi. Nel 2010, in un'intervista a L'Espresso, lo stesso Gianni Melluso ammetterà di aver incastrato Califano sulla base di pure invenzioni, così come già accaduto nei confronti di Enzo Tortora: «Devo chiedergli perdono, perché oltre a essere innocente, è stato al mio fianco in serate indimenticabili alle quali partecipava il boss Francis Turatello. Califano è padrino di battesimo di suo figlio. Consumava cocaina, amava fare la bella vita e si circondava di donne, ma non è mai stato uno spacciatore: soltanto un grande artista che la camorra mi aveva chiesto di screditare».

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