Andrea Purgatori morto: le inchieste più importanti, le esperienze in televisione e la passione per il cinema

Mercoledì 19 Luglio 2023, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 11:52

Caso Moro

Via Fani, via Gradoli, via Caetani: tutti i luoghi simbolo del rapimento di Aldo Moro, il presidente della Democrazia Cristiana che fu ucciso dalle Brigate rosse nel maggio 1978.

Li ha ripercorsi 40 anni dopo Andrea Pugatori.

Un viaggio lungo gli anni Sessanta, attraverso la contestazione del 1968, le lotte sindacali e la strage di Piazza Fontana. «E' il prologo della nascita delle Brigate Rosse - continua Purgatori - che irrompono sulla scena all'inizio degli anni Settanta con azioni lampo e sequestri di capi fabbrica e industriali per passare il confine della 'propaganda' con il rapimento Sossi e l'uccisione del procuratore di Genova Coco. Poi, il 16 marzo 1978, la strage di via Fani e il sequestro di Aldo Moro. Cinquantacinque giorni drammatici, un conto alla rovescia che il 9 maggio 1978 termina con l'assassinio del presidente della Dc». Ad esempio, sottolineò, «abbiamo scoperto che Moro, all'epoca ministro degli Esteri, si sarebbe dovuto trovare a bordo del treno Italicus (agosto 1974), ma pochi minuti prima della partenza venne raggiunto da alcuni funzionari del ministero che lo fecero scendere per firmare alcuni documenti».

La narrazione di Purgatori si snodava sul filo del racconto di molti protagonisti politici e sociali di quegli anni e con il documentario 'Erano le Br', realizzato dal regista francese Mosco Levi Boucault, che ha al centro le testimonianze di Prospero Gallinari, Raffaele Fiore, Valerio Morucci e Mario Moretti, quattro leader del nucleo storico delle Brigate Rosse, tutti e quattro responsabili del delitto Moro. Secondo Purgatori, la mancanza di dialogo politico dopo il caso Moro è dovuta al fatto che mancano ancora "pezzi di verità".

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