Dario, 39 anni, ha lasciato l’Italia nel 1998 per passare 15 anni in India come ogni asceta che si rispetti. «Ho vissuto senza proprietà, dimora e attaccamenti di ogni tipo – racconta – studiando in modo tradizionale con un maestro». Dopo aver raggiunto i suoi obiettivi spirituali, ha comprato di getto un biglietto per Hong Kong, dove ha cominciato ad insegnare in diversi studi di yoga e centri benessere e, nel giro di poco tempo, si è messo in proprio. «Ho notato che la maggior parte dei miei studenti erano imprenditori e manager di grandi aziende – spiega – e mi ha colpito da una parte il loro grande bisogno di ridurre stress e dolore fisico in modo da essere più presenti nel lavoro, dall’altra parte la loro difficoltà nel trovare il tempo per farlo». Da lì l’idea – richiestissima, assicura - di portare lo yoga direttamente nelle imprese.
Tra i clienti affezionati anche la Camera di Commercio italiana a Hong Kong e Macao, i cui dipendenti hanno frequentato il corso per circa sei mesi, alternando una lezione in ufficio ad una in palestra. Obiettivo: far muovere i muscoli irrigiditi dalla posizione seduta, ma anche migliorare il benessere psicologico. «Abbiamo fatto anche esercizi di meditazione – racconta Alessandra Lombardi, Marketing & Communications manager – E’ stato fantastico, rilassante e utile sia per chi andava già in palestra che per chi non ci aveva mai messo piede. Senza contare che fa ridere metterti sul materassino a fare esercizi proprio accanto al tuo capo». E in Italia, quando potremo sperimentare la posizione del loto davanti alla scrivania? «E’ un argomento ancora all’avanguardia, ma anche lì ci si sta muovendo in questa direzione – dice Calvaruso – poi, se è possibile a Hong Kong dove la vita è più costosa e frenetica e gli uffici spesso non hanno spazio, si può sicuramente fare anche in Italia. La consapevolezza aziendale, però, c’è solo quando prima arriva la consapevolezza dei titolari».