TREVISO - Un intervento ad altissima complessità, perfettamente riuscito, per salvare un paziente giudicato «senza futuro». Venti ore sotto i ferri per asportare diverse masse tumorali del peritoneo, resecare l'intestino ed effettuare un trattamento chemioterapico loco-regionale associato all'ipertermia. Oggi, a distanza di sei mesi da quella maxioperazione, il protagonista - un uomo di 36 anni - è in buone condizioni generali. La prognosi è soddisfacente.
Intervento record a Treviso, i dettagli dell'operazione
La vicenda è del marzo scorso, ma viene resa nota solo oggi, 9 settembre.
I complimenti di Zaia
«Ennesima buona notizia per la sanità veneta e soprattutto per i malati oncologici. Mi complimento con tutto il personale sanitario e dirigenziale che con impegno e abnegazione ha permesso di poter compiere questo intervento. Il connubio vincente fra ricerca e applicazione medico-chirurgica permette allo Iov di essere stabilmente al top nelle classifiche tra le Ircss in Italia e tra i primi 130 istituti del settore a livello mondiale». Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la notizia. «Ancora una volta abbiamo la conferma di una sanità veneta d’avanguardia – conclude – Negli anni lo Iov è diventato un riferimento a livello nazionale e mondiale non solo per la cura dei pazienti affetti da cancro ma anche per la ricerca e le applicazioni chirurgiche avanzate. Ciò è il risultato di decenni di impegno, ricerca e innovazione nell’ambito dell’oncologia da parte di professionisti dalle grandi capacità e dal forte background scientifico».
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