Bimbo di 7 mesi positivo al Covid coccolato da un'infermiera: la foto commuove il web

Bimbo di 7 mesi positivo al Covid coccolato da un'infermiera: la foto commuove il web
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Marzo 2021, 18:44

Un bambino di soli 7 mesi, positivo al Covid e con un serio problema all'intestino, ricoverato nel reparto rianimazione dell'ospedale Salesi di Ancona. Al suo fiaco un'infermiera, bardata con tuta protettiva anti-contagio, che lo coccola e gli dà conforto. È la bellissima immagine condivisa da Roberta Ferrante, la mamma del piccolo Matteo. Uno scatto che ha fatto il giro del web, commuovendo l'Italia intera. 

Terni, bimba di due anni positiva, la mamma: «Febbre alta e delirio, ma non date colpa alla scuola»

 

Cosa è successo

L'incubo di Roberta è cominciato lo scorso 3 marzo, quando Matteo è stato portato in ospedale per un disturbo intestinale, ma entrambi sono risultati positivi al Covid.

Mamma e figlio sono stati separati e isolati, costringendo il bimbo ad affrontare da solo l'iter ospedaliero. «Il personale della rianimazione è stato esemplare, non lo dimenticherò – racconta Roberta Ferrante al Resto del Carlino –. In particolare una dottoressa che mi chiamava sempre per tenermi aggiornata sulle condizioni di mio figlio. C’è stata una frase che mi ha tranquillizzato visto che non potevo essere lì con lui: "Stia tranquilla signora, di suo figlio ce ne occupiamo noi, lei non si deve preoccupare" e così è stato. Nel momento più drammatico della mia vita sentirmi dire questo e poi vedere quella foto lontana da mio figlio, è stato un ritorno alla vita dopo un incubo durato giorni».

Matteo è stato sottoposto a un delicatissimo intervento all'intestino e poi è stato ricoverato in rianimazione. Il tutto lontano dalla mamma, costretta a casa dal Covid. Ma il bimbo, grazie all'amorevole cura degli operatori sanitari dell'ospedale di Ancona, non è mai rimasto da solo. Poi il tanto atteso abbraccio con la mamma: «A casa è stato un inferno, aspettando la chiamata dall’ospedale per tornare da lui, poi arrivata finalmente. Essendo ancora positivi hanno messo a me e al bambino in una stanza isolata, sigillata, col personale che entrava lo stretto necessario e così è andata avanti per tre giorni. Era pieno di tubi e flebo, ma almeno eravamo insieme. Mio marito non poteva essere presente a causa del rischio contagio. Non dimenticherò mio fratello rimasto sotto la finestra della stanza per darmi forza. Già il periodo del parto, ad agosto, con le regole pandemiche attive, ho partorito da sola, stavolta è stata anche più dura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA