Ottimismo per il futuro
Claudio Sette, a capo dello studio, ha dichiarato: «Paragonando tumori pancreatici di sottotipi diversi, abbiamo visto che le forme resistenti hanno alla base, appunto, uno splicing ben preciso, che porta proprio a produrre proteine associate alla chemioresistenza. Il nostro studio, finanziato dall'Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, ha anche identificato un regolatore dello splicing chiamato “Quaking” nei tumori del pancreas più aggressivi e che con la sua azione promuove la sintesi delle proteine che innescano la chemioresistenza».
Allo stato attuale esistono già dei farmaci regolatori dallo splicing che potrebbero dunque essere impiegati anche per questo tumore. Ci sono inoltre terapie specifiche come il farmaco “nusinersen” usato per curare l'atrofia muscolare spinale. L'auspicio è che questa scoperta possa aprire a nuove possibilità di cura per un tipo di tumore che generalmente non risponde alle cure.