Si chiama VGLUT la proteina che rende vulnerabile il cervello con perdita di neuroni e invecchiamento ed diversa tra uomo e donna. I ricercatori della University of Pittsbourgh, che hanno portato avanti gli studi a riguardo, hanno collegato questa scoperta alla maggiore resilienza delle donne alla perdita di neuroni legati all'invecchiamento e all'insorgere di problemi motori. La 'VGLUT' risulta essere maggiormente presente nei neuroni di dopamina di moscerini della frutta, roditori e donne rispetto che negli uomini.
Il Parkinson va ko con gli allenamenti di boxe
È stato inoltre dimostrato che riducendo geneticamente i livelli della proteina nelle mosche femmine, viene meno anche la loro resistenza alla neuro-degenerazione da invecchiamento. I disturbi neurodegenerativi come
il Parkinson possono svilupparsi con l'età e colpire prevalentemente gli uomini, ma mentre le differenze biologiche di genere spiegano perché le donne sono protette nelle prime fasi, il regolatore di queste protezioni era sconosciuto.
New research from @SilasABuck @zfreyberg & colleagues may offer a novel mechanism for sex differences in selective dopamine neuron vulnerability in #Parkinsons; Female flies, rodents, & humans possess higher levels of VGLUT in DA neurons than maleshttps://t.co/9Jm1GVOwBI pic.twitter.com/lmfDzbACM3
— ScienceofParkinsons (@ScienceofPD) April 28, 2021
Difficoltà espressive nel bambino, il disegno aiuta a uscire dal silenzio. Ecco come
Una ricerca utile per il futuro
Silas Buck, uno degli autori della ricerca, ha spiegato che è stato scoperto che i livelli della proteina VGLUT sono più alti negli organismi femminili che in quelli maschili, che aumentano con l'avanzare dell'età, e che la proteina protegge da possibili disturbi neurodegenerativi. Probabilmente la VGLUT può avere un ruolo importante nei disturbi neurologici.
Tumore al cervello, all'Aquila prelievo di tessuto profondo con il robot
Lo studio acquisisce maggiore interesse se si pensa che le persone colpite dal Parkinson potrebbero essere 20 milioni entro il 2040, per questo gli studiosi sperano di comprendere meglio quale ruolo può avere la proteina VGLUT nella neuro-protezione negli esseri umani.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout