Malattie croniche, otto sfide per un sistema di cura

Sono 14 milioni i maggiorenni che convivono con una patologia. Ripartire dalla sanità territoriale si può. Avaltroni, VP Country Head Galapagos: «L’obiettivo è promuovere best practice perché diventino modelli»

Malattie croniche, otto sfide per un sistema di cura
di Maria Rita Montebelli
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Giovedì 9 Novembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:26

Siamo un popolo di malati cronici. Anche se pochi lo sanno.

Gli italiani sopra i 18 anni sono circa 51 milioni e almeno 14 milioni di loro convivono con una patologia cronica: 8,5 milioni di loro hanno più di 65 anni. Alla luce di questi numeri, si deduce che l’Italia sia di certo un Paese longevo, ma a scapito di un’elevata percentuale di malati cronici, che devono trovare adeguate risposte da parte di un servizio sanitario ancora molto incentrato sulle problematiche di salute per acuti. Le Regioni sono dunque chiamate a darsi un riassetto organizzativo, in grado di offrire adeguate risposte alla popolazione dei cronici, destinata ad aumentare negli anni, trovando soluzioni di accesso all’assistenza adeguate alla cronicità e all’età avanzata. E le best practice di sanità territoriale possono rappresentare il punto di partenza dal quale partire per un reale cambiamento nel servizio sanitario italiano. È questa la filosofia che permea il volume La comunità che cura - Dall’esperienza al modello di gestione della cronicità nel Sistema Sanitario Nazionale, curato da Maria Rosaria Natale, fondatrice e ceo di Your Business Partner, e realizzato con il contributo di Galapagos in partnership editoriale con Egea, che ha raccolto le innovazioni in corso di attuazione a livello regionale per migliorare la presa in carico del paziente cronico. Una ricerca di quasi due anni con interviste a 40 decisoni del sistema sanitario in 8 Regioni.

GLI ESEMPI

 Dall’infermiere di famiglia e comunità, nuovo tessuto connettivo della sanità territoriale, sono tanti gli esempi che emergono dalle oltre 40 storie di successo mappate nel volume e scaturite dagli incontri con 40 decisori (direttori generali, sanitari e socio-sanitari di Aziende sanitarie locali, direttori di distretto, vertici di ospedali pubblici e privati, istituzioni regionali), organizzati in otto Regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia. Da questo confronto costruttivo sono state selezionate sedici esperienze, che rappresentano altrettanti modelli concreti di risposta sull’assistenza territoriale. Le ricerche che hanno portato alla stesura di questo volume hanno individuato otto principali sfide per il sistema salute: dalla creazione di reti di patologia, alla transizione digitale nei sistemi sanitari regionali, alla connessione tra ospedale e territorio, alla differenziazione dell’offerta clinica e di salute in base alle esigenze dei cittadini, all’integrazione delle dimensioni sociale, assistenziale e sanitaria, al farmaco come parametro di valutazione, utilizzando come indicatori appropriatezza prescrittiva e aderenza. «Il nostro servizio sanitario – spiega il Ministro della Salute, Orazio Schillaci – si trova di fronte alla sfida di garantire cure a una popolazione sempre più longeva con un’incidenza crescente di patologie croniche. Per affrontare questa sfida, è fondamentale mettere al centro la persona, valorizzando l’assistenza territoriale e domiciliare, sfruttando le opportunità offerte dalla sanità digitale e dalla telemedicina e promuovendo attivamente la ricerca scientifica.

Stiamo investendo in questa direzione attraverso i fondi del Pnrr». «Il progetto “Comunità che Cura” – dichiara Alberto Avaltroni, VP Country Head Galapagos – ha visto Galapagos impegnarsi nella raccolta delle esperienze più virtuose di Sanità territoriale, per mettere in luce le pratiche di una sanità “semplice” ed efficace, dove la dimensione socio-assistenziale è parte della cura. Offriamo al Paese questo libro, con l’obiettivo di promuovere best practice che possano fungere da ispirazione e patrimonio per tutto il territorio, di sensibilizzare e fare cultura sulla sanità basata sul valore, di presentare modelli innovativi alle Istituzioni e di favorire il networking tra i decisori della sanità pubblica».

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