La convalescenza è l'arma realmente efficace contro l'influenza

Boom di accessi ai Pronto Soccorso, raddoppiate le chiamate ai medici di famiglia. Il virologo Fabrizio Pregliasco: «Attenti alla Long Flu, è un fenomeno trasversale» Dopo il ritorno della temperatura nella norma, occorre attendere almeno due giorni

La convalescenza è l'arma realmente efficace contro l'influenza
di Valentina Arcovio
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Giovedì 11 Gennaio 2024, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 07:36

Sembra essere passata di moda, ma la convalescenza è fondamentale per tornare a stare bene dopo l’influenza, una tappa tra la lotta che l’organismo ingaggia per sconfiggere il virus e il totale recupero delle sue funzioni.

Il rischio di saltarla, come oggi spesso accade, per ritornare subito alla vita di tutti i giorni, può essere causa di ricadute. Quest’anno la mancata o trascurata convalescenza può costare ancora più caro, considerando quanto l’influenza stia colpendo duramente la popolazione. 


L’EPIDEMIA 

«Questa è la più forte epidemia influenzale degli ultimi 10 anni», conferma Alessandro Rossi, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). «Si assiste in questo periodo a un’emergenza sanitaria che colpisce tanto i Pronto soccorso, ma non solo. Come medici di famiglia in questi giorni, siamo oberati di richieste di informazioni, di telefonate, di visite, di certificazioni. C’è un assalto alle nostre prestazioni, come a quelle di tutti i sanitari. Aumentano di molto gli accessi agli studi. E le telefonate sono raddoppiate. Se in media in giorni ordinari le chiamate ai medici di medicina generale, a livello nazionale, sono circa 2 milioni, ora sono 4 milioni». 
Le chiamate non riguardano solo la fase acuta dell’influenza, ma anche quella post. «Dopo l’influenza può esserci una fase di convalescenza, un prolungamento, una sintomatologia che perdura oltre i canonici 4-5 giorni, legata alle condizioni del paziente», spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene dell’Università Statale di Milano. «Fra i sintomi che non finiscono, per esempio, rimane il mal di gola che è un segno della “ferita” in senso lato. Non c’è più l’infezione, ma a livello della gola - continua - resta un’infiammazione. Anche la tosse secca virale è un fatto irritativo».
«L’influenza non passa in pochi giorni», specifica il virologo. «Per i fragili può essere un rischio ma anche un giovane deve conservare un periodo di buonsenso e riduzione delle prestazioni. La Long Flu è trasversale: anche i giovani devono stare attenti agli strascichi e curarsi bene con un’automedicazione responsabile.

L’approccio è per esempio l’uso di antinfiammatori, ma non per azzerare i sintomi, perché questo fa il gioco del virus». 

ENERGIE

Dopo l’influenza è meglio rimanere a riposo per almeno un paio di giorni. In fase di convalescenza è importante fare attenzione a ciò che si mangia, assumendo cibi freschi e leggeri ma nutrienti, ricchi di sali minerali e di vitamine, soprattutto quelle dei gruppi B e C. Via libera, quindi, a frutta e verdura, latticini, carboidrati facilmente digeribili come riso, pasta e patate, carne magra e pesce cucinati in maniera semplice. Non bisogna sottovalutare l’importanza di una buona idratazione: un consiglio per affrontare al meglio la convalescenza è quello di bere molti liquidi, a scelta tra acqua, tisane, brodo e succhi di frutta, possibilmente non industriali. Per ritrovare le energie dopo l’influenza può essere utile anche assumere degli integratori, sotto consiglio medico.


GLI INTEGRATORI 

«Il ricorso a integratori può essere un aiuto, ma non sostituisce il riposo necessario per riprendersi dall’influenza», sottolinea Francesco Landi, direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento e past presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), autore di una recente revisione sul ruolo dei nutrienti e degli integratori dietetici in caso di Long Covid. «Non tutte le sostanze sono in grado di stimolare la ripresa, se non accompagnati da una dieta sana ed equilibrata, da una regolare attività fisica e dal consiglio del proprio medico, che potrà indicare l’integratore più giusto, nel giusto dosaggio, in base al proprio stato di salute», spiega Landi. 


LE VITAMINE

Tra le evidenze scientifiche più solide sui composti in grado di facilitare la ripresa dall’influenza, così come dal Covid, ci sono quelle riguardanti due combinazioni di sostanze: il mix di arginina e vitamina C e la bromelina. «L’arginina è un aminoacido prodotto naturalmente dall’organismo, il quale stimola l’ossido nitrico, enzima chiave per una corretta funzione immunitaria e vascolare», spiega Landi. «La vitamina C, invece, grazie ad una nanotecnologia che ne ottimizza l’assorbimento senza effetti collaterali, riduce lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento vascolare con effetti benefici a cascata su tutto l’organismo», aggiunge. Anche la bromelina, enzima derivato dal frutto e dal gambo dell’ananas, è considerato un agente antinfiammatorio. Ci sono dati, seppur ancora preliminari, che dimostrano che la bromelina è associata a un’attenuazione dei sintomi post-Covid e a una significativa riduzione della proteina C-reattiva collegata all’infiammazione.

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