Nasce a Colleferro nel 1991. In seconda media indossa i panni di Pinocchio durante una recita scolastica.
Si appassiona al palcoscenico. A diciassette anni, in casa con l’influenza, prova a fare il giocoliere con le arance che la mamma gli aveva lasciato da mangiare. Un fallimento, ma lui insiste e si appassiona a questa arte e dopo mesi di allenamenti riesce a tenere in aria fino a cinque palline e tre spade. Comincia a divertire gli amici con piccoli giochi di prestigio, si avvicina alla magia, impara a rimanere in equilibrio su una ruota sola. A vent’anni, mentre studia Medicina, lo strega l’escapologia, l’arte delle fughe impossibili: per il suo compleanno chiede una camicia di forza. Diventa bravissimo nel liberarsi dalle cinghie di cuoio. Le sfere di cristallo danzano sulle sue braccia e le sue mani. Inizia a fare spettacoli in Italia e all’estero, vince concorsi. Si laurea in Medicina. Durante la pandemia è arruolato per le vaccinazioni. Fa sorridere grandi e piccoli negli ambulatori. Ma è serio nel suo camice. Dove si fondono, davvero per magia, l’arte di Guru The Mago e la professionalità del dottor Matteo Gizzi, medico di famiglia. Obiettivo delle due anime: «Cercare la felicità, costruirla. Perché non arriva se non ci muoviamo. È uno sforzo attivo» ricorda Gizzi indicando un buon proposito per iniziare l’anno nel migliore dei modi.
IL RACCONTO
«Il mio doppio ruolo nella vita – spiega il medico – ha un unico scopo: il benessere. Che sia attraverso l’astrazione, il divertimento o il gioco di prestigio. Che sia attraverso l’ascolto del paziente, la prescrizione del farmaco, la comprensione del disagio. Attraverso tutte e due le vie ci predisponiamo verso la felicità».
Non solo diritto alla felicità, dunque, pensando all’anno che abbiamo davanti ma il dovere alla felicità. Proprio come un compito quotidiano, un allenamento continuo. Perché le emozioni sembrano essersi confuse, appiattite. Una sorta di anestesia dell’emotività. Tanto che si è arrivati a considerare i saldi di questi giorni «un antidoto alle preoccupazioni, all’ansia e un passaporto per la gratificazione, componente fondamentale, quest’ultima, per il buon funzionamento del nostro apparato mentale» come ci fa sapere lo psichiatra Massimo Giannantonio, past president della Società italiana di psichiatria. «Dobbiamo ricordare – aggiunge – che la mente del sapiens è composta da due emisferi. Il sinistro è dedicato all’obiettività, alla logica, ai numeri, alla fedeltà, al principio di non contraddizione, al senso di realtà. Mentre l’altro emisfero, quello destro, è legato all’immaginazione, al sogno, al desiderio, alla volontà di arrivare al piacere e di provare gioia. Uno è logico, l’altro legato alle emozioni». Il mago-dottore mette in guardia («Sono nemici della felicità») dai social abitati da una «pletora che scrive, parla e si comporta per far sentire l’altro a disagio». Infelice.
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