Amore e cuore, il cardiologo Rebuzzi: «Tra innamorati i battiti e i respiri si sincronizzano»

Amore e cuore, il cardiologo Rebuzzi: «Tra innamorati i battiti e i respiri si sincronizzano»
di Antonio Giuseppe Rebuzzi
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:29

Contrariamente a quanto viene comunemente pensato e a quanto i poeti hanno tramandato, l’amore, dal punto di vista fisiopatologico, non è una questione di cuore.

Ma di cervello e di ormoni. Il cuore in questo caso è interessato soltanto in quanto ultimo destinatario degli stimoli che vengono da altri organi. E sul cuore tali stimoli esercitano la loro azione positiva o negativa a seconda delle situazioni. Nelle prime fasi dell’innamoramento gli ormoni entrano in gioco prepotentemente. Mentre gli estrogeni e il testosterone incrementano il desiderio erotico, l’adrenalina esercita i suoi potenti effetti sul cuore provocando tachicardia, sudorazione e un più o meno importante innalzamento della pressione. Nella fase di attrazione vi è anche una produzione di cortisolo dalle ghiandole surrenali in risposta allo stress dell’incertezza. Anche questo ormone può contribuire all’innalzamento della pressione. Quando all’innamoramento segue l’amore stabile e reciproco, questo, così come altre relazioni di attaccamento, abbassa i livelli di stress e con esso quelli di adrenalina e di cortisolo con benefici sulla situazione cardiovascolare. Alla fase della paura e dell’incertezza segue quella della felicità in cui i due cuori, come si dice “battono all’unisono”. Ma sarà vero? Pare di sì, almeno stando a quanto afferma Emilio Ferrer, docente di Psicologia all’Università della California, che ha condotto una ricerca su 32 coppie di volontari innamorati pubblicata sul Journal of Psychophysiology. I due di ciascuna coppia sono stati messi in una stanza silenziosa su sedie distanti ma collegati a macchinari che misuravano frequenza cardiaca e ritmo del respiro. Non potevano parlare o toccarsi. Le coppie sono state successivamente mischiate e i parametri misurati nuovamente. Ebbene, tra due persone che si amano si sincronizzano sia il battito del cuore che il ritmo del respiro.

Possibile? Il dubbio appare lecito e sicuramente merita conferma da altri studi. Nessun dubbio invece sull’effetto benefico dell’ottimismo sul sistema cardiovascolare. E nella fase dell’amore reciproco si guarda la vita con ottimismo. Il futuro è roseo e la felicità prevale. E questo fa bene al cuore, come dimostrato da Karina Davidson della Columbia University, che ha pubblicato sull’European Heart Journal una interessante ricerca sui rapporti tra ottimismo e cuore. Primo dato importante è che le donne sono più ottimiste degli uomini.

*Docente di Cardiologia Università Cattolica Roma 

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