«Sono più che raddoppiati nell'ultima settimana, in Italia, i casi di contagio da West Nile nell'uomo. Dall'inizio di giugno 2022, sono stati confermati 94 casi; di questi 55 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (16 Emilia-Romagna, 33 Veneto, 4 Piemonte, 2 Lombardia). Cresce anche il numero dei morti. Sono stati 7 i decessi notificati fino a oggi: 5 in Veneto, 1 in Piemonte e 1 in Emilia-Romagna». Lo indica il bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) sull'attività di sorveglianza nei confronti del virus del West Nile, aggiornati al 2 agosto 2022.
Individuati i primi due casi della provincia di Cremona
Sono stati identificati dagli specialisti di Ats Val Padana, che ormai da settimane eseguono un monitoraggio costante e capillare in provincia, i primi due casi di West Nile sull'uomo nel Cremonese.
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West Nile cos'è e come si prende
Il virus è diffuso principalmente in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ma negli ultimi anni sta circolando anche in Italia, soprattutto al Nord. La maggior parte delle persone infette - spiega il sito dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) - non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.
La febbre West Nile si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta, non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La diagnosi viene effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento - spiega l'Iss - la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l'esposizione alle punture di zanzare. Non esiste nenanche una terapia specifica. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana
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