La novità, per il ministro della Salute Giulia Grillo, «potrebbe rivoluzionare la vendita dei farmaci al dettaglio e sarebbe veramente un grande passo avanti». L'idea di sperimentare in Italia la vendita dei farmaci sfusi, ovvero non più venduti in confezioni che ne contengono dosi eccessive rispetto alla necessità, ricorda Grillo è «uno dei punti che avevamo portato avanti nel documento di governance farmaceutica» ma è anche «una grande battaglia che ho portato avanti già dalla scorsa legislatura» quando, allora deputata, fece approvare un emendamento in tal senso alla Legge di Stabilità 2015.
L'obiettivo del progetto, è soddisfare i bisogni sanitari e migliorare l'efficientamento delle risorse, spiega il dg Aifa. «Non si tratta solo di ridurre i costi dovuti allo spreco di farmaci inutilizzati, ma anche ridurre l'inquinamento ambientale, perché se avanzano dosi da smaltire, queste possono finire disperse nell'ambiente e avere un impatto negativo anche sull'uomo. C'è poi una questione di approprietezza, perché avere farmaci avanzati favorisce l'automedicazione. Un elemento a cui bisogna dare evidenza perché, ad esempio, quasi il 10% degli antibiotici sono assunti senza ricetta medica. E questo avviene anche perché giacciono nell'armadietto dosi inutilizzate». Il farmaco monodose, d'altronde, è in sperimentazione in Svizzera e Francia e «da tempo è realtà nei paesi anglosassoni, dove è cultura diffusa e radicata». Anche in Italia però non si parte da zero.
«Abbiamo - ricorda il dg dell'Aifa - esperienze presso le farmacie ospedaliere di alcuni ospedali, come in Lombardia e Liguria».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout