Androday 2023, «Più prevenzione e attenzione alla familiarità per combattere il tumore alla prostata»

In occasione della Giornata internazionale dell'uomo, si è tenuto a Nola il convegno per discutere su come affrontare il carcinoma prostatico

Androday 2023, «Più prevenzione e attenzione alla familiarità per combattere il tumore alla prostata»
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 16:52

In occasione della Giornata internazionale dell'uomo patrocinata dall'Unesco, la Fondazione PRO ETS ha organizzato oggi a Nola «Androday», un convegno per discutere su come affrontare il carcinoma prostatico che ogni anno uccide quasi 7.000 uomini

Tumore alla prostata: in Italia rischia il cancro un uomo su otto. «Dati allarmanti, serve prevenzione»

Il convegno

Il carcinoma prostatico è diventato nell’ultimo decennio il tumore più frequente nella popolazione maschile dei paesi occidentali. Ogni anno colpisce 37.000 uomini, circa un uomo su otto. Attualmente sono 564.000 gli uomini viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore alla prostata.

Sono solo alcuni dei numeri emersi durante il convegno Androday, organizzato annualmente dalla Fondazione PRO ETS, che si è svolto oggi a Nola. 

«Ci sono stati 7.400 morti per tumore alla prostata nel solo 2021. Questo dato è destinato ad aumentare perché 3 pazienti su 10 colpiti da questo carcinoma non hanno fatto controlli negli scorsi anni per paura del covid. Eppure il tumore alla prostata se lo si intercetta in tempo, ha una possibilità di guarigione del 91%», ha spiegato il professore Vincenzo Mirone, presidente della Fondazione Pro Ets.

Tre sono le parole chiavi per combattere il tumore alla prostata: familiarità, alimentazione e maleducazione sentimentale. Come ha evidenziato il professore Mirone Il cancro alla prostata ha un’ereditabilità stimata del 58%, uno dei più alti tra i tumori più incidenti. Diversi studi hanno dimostrato che chi ha un fratello che ha sviluppato il tumore alla prostata, ha un rischio del 30% di ammalarsi prima dei 75 anni, mentre per chi non ha questa familiarità il rischio di contrarre il tumore alla prostata  è del 13%. Mentre gli uomini che hanno sia il padre che un fratello malati hanno un rischio che è circa triplo rispetto a chi non ha parenti di primo grado con la stessa patologia.Un ruolo fondamentale lo gioca anche la maleducazione sentimentale. È necessario proporre soprattutto ai ragazzi un’idea di prevenzione che passi per la conoscenza dei corretti stili di vita alimentare, lavorativo-familiare, sportivo e sessuale.

La Fondazione PRO ETS  (www.fondazionepro.it) ha realizzato in collaborazione con Fondazione Banco Napoli un sondaggio su 1000 ragazzi tra i 16 e i 19 anni di sette Istituti Secondari di II grado del Centro storico di Napoli, dai quali sono emersi dati preoccupanti sotto molti aspetti: solo un ragazzo su cinque si è sottoposto a una visita dall’urologo, il 65% dei giovani non ha mai parlato di sessualità con il proprio padre, 8 su 10 visitano siti pornografici e uno su quattro ha rapporti sessuali non protetti. Quindi più educazione su queste tematiche per una maggiore prevenzione. Al convegno hanno partecipato oltre al professore Mirone, la professoressa Maria Luisa Iavarone Presidente Associazione Artur, il professor Corrado Franzese Urologo Asl NA3 Sud e il professor Luigi Schiavo dell’Università degli Studi di Salerno. Ha moderato l’incontro il professore Paolo Verze. 

La fondazione

Fondazione PRO ETS (Fondazione per la Prevenzione e Ricerca Oncologica) nasce a Caserta nel 2010 con lo scopo specifico di promuovere la prevenzione e la ricerca scientifica e clinica  nel settore delle malattie oncologiche, in particolare del tumore della prostata. Nel mese di novembre - il mese dedicato alla prevenzione maschile - si intensificano le attività della Fondazione per diffondere la cultura della prevenzione: è ripartita l’Unità Urologica Mobile che effetuerà visite di screening gratuite nelle piazze della Campania.

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