Il Covid «si indebolirà e diventerà come un normale raffreddore»: la rivelazione della scienziata che ha creato il vaccino

Il Covid «si indebolirà e diventare un comune raffreddore»: la premonizione dell'inventrice del vaccino
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Giovedì 23 Settembre 2021, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 16:07

«Il Covid si indebolirà e finirà per causare solo un comune raffreddore». La scienziata Sarah Gilbert, la dottoressa che ha lavorato al vaccino Oxford-AstraZeneca, ha assicurato come sia «improbabile che il Covid-19 muti in una variante più letale». Invece probabilmente «diventerà meno virulento man mano che circola nella popolazione», aggiungendo: «Non c'è motivo di pensare che avremo una versione più virulenta di Sars-CoV-2». Dame Sarah, che ha guidato il team di vaccinazione presso l'istituto Jenner dell'Università di Oxford, ha voluto precisare che il virus che causa il Covid-19 alla fine diventerà come «i coronavirus che circolano ampiamente e causano raffreddori». In fondo, è la speranza di tutti.

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La professoressa ha parlato a un seminario della Royal Society of Medicine: «Viviamo già con quattro diversi coronavirus umani a cui non pensiamo mai molto e alla fine Sars-CoV-2 diventerà uno di quelli. È solo una questione di quanto tempo ci vorrà per arrivarci e quali misure dovremo prendere per gestirlo nel frattempo».

 

I commenti di Dame Sarah Gilbert sono stati ripresi dal professor David Matthews, professore di virologia presso la School of Cellular and Molecular Medicine di Bristol. «I bambini nati oggi probabilmente lo prenderanno, lo batteranno e quando avranno 20/30/40 anni avranno combattuto il virus e vinto dozzine di volte», ha spiegato al Mirror.

«Questo virus probabilmente non è un killer in quanto non uccide i bambini.

Si sistemerà in un comune raffreddore», ha confermato David Matthews. Nonostante la dipendenza del mondo dai vaccini Covid per gestire la pandemia, incluso il vaccino di Oxford, Dame Sarah ha continuato a dire alla folla che sta lottando per ottenere finanziamenti per aiutare a «prevenire future pandemie».

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La ricercatrice ha affermato che sono necessari investimenti urgenti per prevenire la diffusione di altre malattie infettive in tutto il mondo. «Stiamo ancora cercando di raccogliere fondi per sviluppare altri vaccini su cui stavamo lavorando prima della pandemia, contro le malattie che hanno causato epidemie in passato e causeranno epidemie in futuro», ha aggiunto la donna stando a quanto riportato dal Daily Mail.

Intanto, il chief medical officer dell'Inghilterra ha avvertito del rischio per i bambini di coronavirus nei prossimi mesi, in particolare quelli che non sono vaccinati. Il professor Chris Whitty ha affermato che circa la metà dei bambini ha già contratto il Covid-19 e che il resto ha maggiori probabilità di contrarre il virus senza un vaccino.

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Ha avvertito che "molti danni" potrebbero ancora verificarsi durante i mesi invernali. Parlando mentre il vaccino veniva esteso ai giovani dai 12 ai 15 anni, ha detto ai parlamentari: «Supponiamo che la grande maggioranza dei bambini che non hanno attualmente avuto il Covid-19 lo prenderà ad un certo punto. La vaccinazione ridurrà questo rischio».

 

I focolai - Gilbert ha affermato che i futuri focolai di questi tipi di virus potrebbero essere contenuti molto più rapidamente con l'aiuto dei vaccini, garantendo che «non si diffondano in più Paesi e non diventino una pandemia. Dobbiamo essere in grado di rispondere alle epidemie non appena vengono identificate, vaccinare la popolazione locale, contenere l'epidemia e impedire che vada oltre».

Pandemia, quando finisce? -  La pandemia di coronavirus «finirà tra un anno»: è la previsione di Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna, la società di biotecnologie produttrice dell'omonimo vaccino anti Covid. Intervistato dal quotidiano svizzero Neue Zuercher Zeitung, Bancel ha detto che «entro la metà del prossimo anno» dovrebbero esserci dosi sufficienti di vaccini in modo che l'intera popolazione mondiale possa essere immunizzata. «Presto dovremmo essere in grado di vaccinare anche i bambini dai 5 agli 11 anni e, in una fase successiva, quelli dai sei mesi in su - ha proseguito -. Coloro che non si vaccinano si immunizzeranno naturalmente perché la variante Delta è così contagiosa. Finiremo così per trovarci in una situazione simile a quella dell'influenza: puoi vaccinarti e passare un buon inverno, oppure non lo fai e rischi di ammalarti e magari di finire anche in ospedale». Rispondendo poi alla domanda se questo significa che si ritornerà alla normalità nella seconda metà del 2022, Bancel ha detto: «Ad oggi, tra un anno, presumo».

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