Secondo questo studio, le persone in preda alla dipendenza tendono a non ammettere il problema neppure in condizioni vulnerabilità come durante una gravidanza o in presenza di una diagnosi preoccupante come quella di disturbi della coagulazione o di patologie cardiache.
«Gli effetti negativi della caffeina non sono spesso riconosciuti come tali - ha spiegato Juliano -, perché si tratta di una droga socialmente accettabile e ampiamente consumata che è ben integrata nelle nostre abitudine e routine.
Ma mentre molte persone possono consumare caffeina senza danni, in alcuni questa sostanza può produrre effetti negativi, dipendenza fisica, interferire con il funzionamento quotidiano e dare sintomi di astinenza. Come mal di testa.
Gli adulti sani dovrebbero limitare il consumo di caffeina a non più di 400 mg al giorno. Le donne incinte dovrebbero consumarne meno di 200 mg al giorno e le persone che soffrono di ansia o insonnia, problemi cardiaci o urinari, pressione sanguigna alta e incontinenza dovrebbero ridurre notevolmente il consumo».
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