Mondiali di calcio, salti mortali della Rai per trovare i soldi

Gli azzurri
di Marco Castoro
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Giovedì 24 Agosto 2017, 14:55
Il nuovo direttore generale della Rai ha già lanciato l’allarme rosso. Il bilancio 2018 rischia di registrare un deficit di 80-100 milioni di euro. Mario Orfeo ne ha parlato nella prima audizione in Vigilanza mettendo le mani avanti: in questo contesto non sarà facile acquistare i diritti sportivi dei Mondiali di calcio. Anche perché sono altri 60-70 milioni che si spendono per un pacchetto di 25 partite, le più importanti e quelle della Nazionale, ai quali vanno sommati i costi aggiuntivi logistici e del personale. A occhio e croce stiamo parlando di un centinaio di milioni. Spesa che sommato al rosso preventivato raddoppia il deficit.

Quindi se il telespettatore che paga il canone non dovesse vedersi sulla Rai l Mondiali di calcio con chi dovrebbe prendersela? Sarebbe uno smacco senza precedenti. Nel mirino ci finirebbe l'atteggiamento da cicala che Viale Mazzini ha tenuto negli ultimi anni con produzioni, appalti e nuove strutture che hanno fatto lievitare le spese.
Inoltre l'ex dg Campo Dall'Orto ha assunto più di due dozzine di nuovi manager esterni, molti dei quali a tempo indeterminato e con lo stipendio al massimo del tetto annuo dei 240mila (da quando è entrato in vigore perché prima alcuni lo sforavano abbondantemente). Una spesa che ha praticamente assorbito una fetta delle entrate nell'anno di grazia della Rai, il 2016, quello in cui ha potuto beneficiare di maggiori risorse dal canone, cosa che non accadrà più nei bilanci a seguire (i ricavi infatti si riducono di circa 140 milioni quest’anno, rispetto al precedente, mentre nel 2018 la diminuzione dovrebbe attestarsi a 170 milioni).

Le nuove assunzioni di manager esterni sono state definite eccessive perfino dall'Anac, seppure ci siano anche professionalità molto valide come Gian Paolo Tagliavia, il dirigente che ha dato lustro all'azienda portandola al passo coi tempi dal punto di vista della multimedialità. Il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone ha contestato - con una delibera poi trasmessa al ministero dell'Economia, azionista della Rai, e alla Corte dei conti - le modalità con cui il dg Campo Dall'Orto ha assunto 21 dirigenti esterni, riscontrando assenza di trasparenza, conflitti di interesse e il mancato rispetto delle norme sul job posting interno previste dal piano anticorruzione.
Poi da considerare ci sono anche i soldi spesi per i consulenti. Su tutti il collaboratore stretto di Campo Dall'Orto, Massimo Coppola, il quale a scadenza di contratto quasi sicuramente non verrà confermato da Orfeo.  

Un altro capitolo importante riguarda le figure di spessore, dirigenti e giornalisti, rimossi dall'incarico e non ancora ricollocati in ruoli consoni. Quindi pagati senza che abbiano un incarico. Su tutti: l'ex direttore del Gr e Radio1, Flavio Mucciante e il responsabile di Raiparlamento Gianni Scipione Rossi. Mentre dopo numerosi mesi di attesa ad Andrea Vianello è stata offerta la vicedirezione di Raiuno.
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