Roma, risse quotidiane e ubriachi in zona Tuscolano. «L’isola pedonale è diventata una giungla»

Le proteste in via Flavio Stilicone

Roma, risse quotidiane e ubriachi in zona Tuscolano. «L’isola pedonale è diventata una giungla»
di Laura Bogliolo
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Lunedì 31 Luglio 2023, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 09:08

Sara spinge con forza la sedia a rotelle dove è seduta la mamma. È malata di Parkinson. La forza d'anima serve a superare la rabbia, quella fisica ad affrontare buche. E perché si deve fare in fretta. «Mamma potrebbe essere colpita da una pallonata o da una bottigliata». Claudia, non vedente, stringe a sé il suo cane: «Il pericolo sono anche i monopattini che sfrecciano». Poi ricorda la buca non riparata da mesi sulla quale è caduta. «Ho avuto problemi a una caviglia, ma la cosa che mi dispiaceva di più era non poter portare a spasso il mio cane». La buca ora è segnalata "gentilmente" da una sedia rovesciata attorcigliata a una rete arancione. Dal pomeriggio, fino a notte fonda, poi, è impossibile dormire: c'è la movida, spesso violenta e spregiudicata.

 


«Qui è peggio che al Pigneto», dice Tiziana Siano, residente e avvocato che l'altro giorno era con un banchetto sulla via a raccogliere firme per una petizione. «Vogliamo il rispetto delle regole in via Flavio Stilicone, zona Tuscolana, strada pedonale ormai trasformata in luogo dove tutto può accadere». L'alcol bevuto a fiumi e l'assenza di controlli, dopotutto, hanno scatenato una rissa venerdì pomeriggio quando una ragazzo è stato ferito a un orecchio da una bottigliata. La sera prima ancora sangue. «Grida, tonfi e poi è partito un lancio di bottiglie tra stranieri. Una non vedente è rimasta ferita alla testa». L'isola pedonale doveva essere il salotto di Cinecittà" ma è diventata una giungla.

Dove le "prede" sono i più fragili, proprio qui, dove c'è un palazzone di sette piani abitato per lo più da non vedenti (è dell'ex Ipab "Sant'Alessio e Margherita di Savoia per i ciechi"). Tempo fa, un non vedente ha scritto un'accorata lettera spiegando tra l'altro: «Ormai ho paura di uscire per le pallonate che potrebbero colpirmi».

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LA PROTESTA

Tiziana (insieme a un gruppo di donne, molte come lei sono avvocato) ha deciso di dire basta «alle pallonate che impediscono ad anziani e disabili di uscire di casa, al chiasso che non fa più dormire, ai monopattini che sfrecciano - ma a volte ci sono anche scooter - ai minimarket aperti fino a tardi che vendono alcol». Eppure, qui, nel cuore di Cinecittà, c'è un cartello che stabilisce i divieti, tra cui il gioco del pallone. «Nessuno rispetta i divieti, dopotutto i controlli non ci sono e se provi a chiamare i vigili ti dicono che non possono venire» spiega Mario, 77 anni, residente. Gli abitanti di quei 200 metri senza più auto dal 2019, trascorrono le serate a documentare «lo scempio, le pallonate sulle serrande dei negozi chiusi che provocano boati insopportabili» racconta Fiorella Lazzerini, 83 anni, residente e anche lei avvocato. E se provi a protestare per i ragazzini che organizzano partitelle «capita che i genitori ti minaccino, ti insultino». «Il problema spiega un disabile seduto su una panchina non sono i bimbi che ovviamente non colpiscono i più deboli apposta con il pallone, ma la mancanza di responsabilità dei genitori». Intanto sale la tensione sulla strada. «Una signora tempo fa ha tirato uova dalla finestra, dalla strada hanno risposto lanciando sassi». In altri casi i palloni, calciati come si fosse in un parco, sono entrati dentro gli appartamenti al primo piano passando per le finestre lasciate aperte per sconfiggere il caldo.

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L'avvocato Siano mostra il testo della petizione nella quale si protesta tra l'altro per il «costante e pervasivo disturbo della quiete pubblica a tutte le ore a causa di schiamazzi, urla, artisti di strada, musica e vociare proveniente dai locali della strada, inoltre monopattini, bici e anche scooter mettono in serio pericolo l'incolumità di anziani». Si chiede quindi «la chiusura dei locali entro e non oltre le 23, l'interdizione di feste, manifestazioni, mercatini, parco giochi, installazione di telecamere e un presidio fisso dei vigili».
laura.bogliolo@ilmessaggero.it
 

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