San Basilio, disabile rapinato in casa: rubati orologio e gioielli

Un uomo sfonda una finestra e minaccia con un cacciavite il proprietario

San Basilio, disabile rapinato in casa: rubati orologio e gioielli
di Marco De Risi e Camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Domenica 26 Novembre 2023, 22:31 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 00:34

«Se ti muovi, ti ammazzo quindi stai fermo lì». Gli ha puntato addosso un cacciavite dopo esser riuscito a entrare nel suo appartamento: piano rialzato di una delle tante palazzine di San Basilio. E per un po’, il proprietario, affetto da disabilità, è rimasto in balia del suo rapinatore.


Sabato mattina, in via San Leonardo Romito un uomo suona prima al citofono di una palazzina: è quasi l’ora di pranzo e a quei pochi passanti che si trovano in strada sembra essere solo un ragazzo che aspetta l’apertura del cancello. Quasi certamente il suo, invece, è stato un tentativo per capire se in casa ci fosse qualcuno. Il proprietario invalido e claudicante sente il citofono ma non fa in tempo ad arrivare all’apparecchio per sentire chi è che suona che si ritrova l’uomo dentro casa. In base alla descrizione, che sarà poi fornita agli agenti del commissariato San Basilio, si tratterebbe di un ragazzo di circa 20 anni, italiano, che era riuscito a entrare nell’appartamento forzando una finestra. Il giovane è tuttora ricercato.


LA DINAMICA
Quando il proprietario se lo è ritrovato davanti, il ragazzo ha impugnato un grosso cacciavite, che quasi certamente aveva utilizzato prima per aprire la finestra da cui era entrato. «Non ti muovere che finisce male», avrebbe detto alla sua vittima. Il proprietario dunque, per evitare che la situazione degenerasse, si è seduto ed è rimasto fermo mentre il ragazzo girava nel piccolo appartamento. «Non c’è niente è inutile che cerchi», gli avrebbe detto l’uomo per sentirsi rispondere ancora: «Ti ho detto che non devi fiatare». 


In camera da letto il ventenne, alla fine, trova quello che gli serve molto probabilmente per acquistare della droga. Il ragazzo, svuotate alcuni cassetti, aperti l’armadio trova alcuni anelli e bracciali in oro e un orologio che prende, infila in tasca uscendo poi dalla finestra da cui era entrato.

Il proprietario a quel punto chiama i soccorsi e sul posto arriva la polizia ma nonostante la descrizione, abbastanza precisa del giovane, gli agenti non lo trovano. Da una prima stima la refurtiva aveva un alto valore affettivo più che economico ma è stata portata via. Il tutto in una manciata di minuti. Tra l’effrazione e la rapina passano meno di 15 minuti e alle 13.30 del ragazzo non c’era più l’ombra. Alcuni residenti, ieri lamentavano lo stato in cui versa quest’angolo di Roma, notoriamente considerato piazza di spaccio ma abitata anche da molte famiglie perbene. 


I RESIDENTI
Gente onesta, lavoratori che si alzano al mattino presto e tornano la sera tardi. Spesso con figli piccoli da crescere. «Ora non è successo nulla di grave - diceva Fabrizio R. - ma quel poveretto poteva anche essere ferito o peggio, se quello che gli è entrato in casa lo avesse colpito con il cacciavite usato per minacciarlo? Per noi è difficile vivere qui, bisogna stare attenti a tutto: alle siringhe dei tossici nei giardini pubblici, a tornare tardi la sera a casa con la paura di essere aggrediti, non va bene». 


Sull’area, come era prevedibile, non ci sono telecamere né in casa il proprietario aveva sistemi di videosorveglianza. Un appartamento modesto abitato da tanti anni e “colpito” dal rapinatore di turno che, senza troppo sforzo, ha sfondato una finestra ed è entrato. «Quanti altri ne dobbiamo vedere? - domandava Maurizia - prima che le cose cambino? Non è per l’entità del furto o della rapina è proprio per il principio di non potersi sentire sicuri a casa propria e questo è insopportabile». 
 

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