C'era una volta lo stile di Roma Nord. Quando un "pariolino" lo capivi al volo da come si vestiva. A Natale si facevano regalare la camicia Ralph Lauren, il maglioncino girocollo di cachemire appoggiato sulle spalle, la Clarke blu. Oggi il globalismo dei social ha estinto definitivamente il pariolinismo doc. Quello stile, che determinava una sciocca ma reale appartenenza, descritto in libri e film generazionali, è definitivamente tramontato: il pariolino si è estinto.
Fine di un'epoca
Oggi i ragazzi (che vengano dal Fleming o dall'Eur) vogliono assomigliare tutti ai tiktoker più famosi.
«A Roma ci dividiamo così», recitava una celebre scena del film Come te nessuno mai di Gabriele Muccino del 1999, in cui venivano elencate le sottoculture della Roma degli anni '90. Delineando brevemente (ma puntualmente) le caratteristiche di Alternativi (o Zecche), Fasci, B-Boy, Punk, Pariolini (o Precisi) e Normali. Tutto questo tralasciando quelli che venivano definiti "Coatti".
Ma cosa rimane oggi di quella Roma Pariola straordinariamente rappresentata dalla famiglia Covelli e raccontata dai Vanzina in film come "Vacanze di Natale"? Cosa rimane dei pomeriggi passati dai coatti a via del Corso? Di quei "Tre Metri sopra al cielo" non è rimasta neanche più la scritta a Corso Francia. Sì, oggi li vedi ancora a bordo delle loro microcar, ma il mondo (e per fortuna) per loro non finisce più a piazza Euclide o a Ponte Milvio. E non è solo una questione di idioma, di "top", "daje" o "adoro". I tempi cambiano. Le mode (e gli status) pure. Stiamo assistendo al tramonto di queste vecchie sottoculture, raccolte in quei due maremagnum che sono Roma Nord e Roma Sud. Ragazzi, è la fine di un'epoca.