Ad Halloween? Ci vestiamo come quelli di Roma sud

Ad Halloween? Ci vestiamo come quelli di Roma sud
di Veronica Cursi
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Venerdì 26 Ottobre 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 08:25
Ad Halloween «tutti a ballare all’Eur!». L’imperativo è categorico. Come ogni weekend, anche la notte delle streghe, attrae orde di ragazzini su di giri che arrivano nelle discoteche di piazza Marconi dai lidi romanordisti più “sperduti”: Ponte Milvio, Parioli, Vigna Clara. L’evento è imperdibile, ma tra i pariolini più attenti vige una regola tacita: niente maschere da zombie, vampiri o lupi mannari.



L’unico “travestimento” ammesso è vestirsi come quelli di Roma sud. 
Per “emigrare” dall’altra parte della Colombo infatti è necessario ambientarsi e vestirsi come “i locali”: tuta (ma rigorosamente firmata Adidas o Nike), occhiali con le lenti colorate, sneaker e cappelli con la visiera. Le “piskelle” di Euclide o Milvio lasciano a casa i loro abiti usuali, tacchi e borse firmate, e si integrano con il territorio e i suoi costumi.
Semplice moda? Non proprio. «A volte può essere pericoloso essere etichettati come quelli di Roma nord - spiega Lucrezia, 17 anni, con i suoi occhioni blu - Un po’ di paura ad essere presi di mira ce l’abbiamo tutti e allora per evitare problemi ci confondiamo con loro». Maschere che non valgono solo ad Halloween. 

veronica.cursi@ilmessaggero.it
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