Le disavventure del tifoso allo stadio senza ombrello

Le disavventure del tifoso allo stadio senza ombrello
di Mimmo Ferretti
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Domenica 28 Ottobre 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 13:43
«Piove... non posso andare allo stadio». “Scusa, Nino, ma l’Olimpico non è coperto?“. «Sì, hai ragione, ma il problema non è lo stadio: il problema è come arrivare allo stadio quando piove». “Lo sai che hanno inventato gli ombrelli?“. «Spiritosa... Certo che lo so». “E allora?“. «E tu lo sai che gli ombrelli non possono entrare negli stadi?». “No, non lo sapevo. Il motivo?”. «Arma impropria, specie quelli con il puntale lungo». “Prendine uno senza puntale”. «Uno di quei mini ombrelli da borsello?». “Esatto”. «Ma te lo immagini parcheggiare a un chilometro dalla Curva, perché più vicino non si può, e poi camminare verso i cancelli sotto l’acqua con l’ombrellino sopra la testa? Se ti va bene, arrivi completamente fradicio. Ma ti deve andare bene».

“Hai in mente una soluzione?”. «Oltre a non andare allo stadio?» “Oltre quella...”. «No... Non mi resta che la tv». “Eh mi sa di sì...”. «E se per il maltempo va via la corrente durante la partita e io non vedo niente?». “Ok, ti preparo gli anfibi da militare di papà e quel giubbotto resistente a tutto che ha comprato a New York”. «Io di piede porto 46, lui 42...». “Allora facciamo così: ti accompagno io con l’ombrello fino davanti ai cancelli». “Non ci puoi arrivare, ci sono i pre filtraggi...». “Ti saluto, Nino... Vado a farmi una passeggiata”. «Piove...». “Hanno inventato gli ombrelli, non te l’ho detto?». 
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