C'è un dato inquietante, che racconta una delle conseguenze nefaste del boom di adozioni (e acquisti) di animali durante la pandemia. Sì, quando tutti erano costretti a stare a casa e l'illusione di poter avere più tempo a disposizione, li spingeva a trovare dei modi per riempire quel vuoto. Quella realtà viene fotografata bene da un'indagine svolta da YouGov e commissionata da Readly. Intanto, sulla scelta di quale animale accogliere, a vincere era stato il cane (43% degli italiani), seguito da gatto (39%), e poi via via da pesci (12%), uccelli (10%), criceti e cavie o conigli (6%), rettili (4%). E ora che la pandemia (appare) finita e il tempo che trascorriamo in casa si è ridotto? Ecco allora, che se il 76% dei proprietari è felice della propria scelta, la ricerca evidenzia che invece per alcuni il progressivo rientro in ufficio e l'abbandono graduale dello smart working rappresenta un ostacolo alla cura del proprio animale domestico.
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