Ha perso genitori e due fratelli nel crollo di via Vigna Jacobini avvenuto il 16 dicembre 1998. All'epoca, Ferruccio Fumaselli, era vigili del fuoco, scavò con le sue mani e tirò fuori il corpo della madre. Nel crollo ha perso parte della sua famiglia, la spensieratezza, ma anche le foto di quando i suoi due fratelli (Maurizio, 22, Stefano, 30 all'epoca del crollo) erano bambini. Su Facebook nel gruppo di quartiere "Quelli di Portuense e la buca" ha lanciato un appello: "Non l'ho mai fatto, ma oggi ci provo: c'è qualche ex compagno di classe dei miei fratelli che ha foto di quando erano bambini? Dei tempi della scuola, o di qualche festa? Come sapete le foto erano tutte a casa di mamma, distrutta dal crollo". E così è scattata la gara di solidarietà.
Martina pubblica la foto della festa di scuola durante un carnevale. "Ma qui purtroppo Massimiliano è girato".
E racconta: "All'epoca Massimiliano vive con me, non vedeva i miei genitori da tempo, aveva fatto il concorso per diventare anche lui vigile del fuoco il giorno prima e mi chiese se poteva andare a dormire da mamma per stare un po con lei...". Destino infame anche per Stefano. "Conviveva con la fidanzata, quella sera stava poco bene e andò andò dormire da mamma". Alle ore 3 e sei minuti il crollo della palazzina di cinque piani al civico 65. E ci vollero oltre 50 ore per terminare la straziante conta delle vittime. In discussione da sempre, i lavori che fece la tipografia che stava al piano terra. I familiari delle vittime si sono uniti anche in un comitato, si batterono per anni per ottenere giustizia. Alla fine nessuna condanna.
Dopo tre sentenze, i giudici d’appello nel 2019 scrissero la parola fine sulla vicenda giudiziaria. Fumaselli, dopo la tragedia, ha fondato la New Project School e anche l'Associazione Orfea che si batte per difendere i diritti delle vittime di disastri, dal crollo di via di Vigna Jacobini, all'inondazione di Sarno, al terremoto di San Giuliano. Ora, nella “buca” è in costruzione una palazzina. "Non sappiamo neanche la destinazione d'uso...non c'è scritto nulla...".
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