Pescatore di telline muore impigliato nel galleggiante a Torvaianica, l’uomo recuperato dai baywatch

Un polacco di 50 anni si era spinto a 80 metri dalla battigia

Pescatore di telline muore impigliato nel galleggiante a Torvaianica, l’uomo recuperato dai baywatch
di Moira Di Mario
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Mercoledì 21 Giugno 2023, 22:31

Legato con un polso alla boa, viene salvato dai baywatch del Comune, ma muore durante il trasporto in ospedale. È successo ieri mattina a Torvaianica, nella spiaggia libera a ridosso dell’approdo dei pescatori. La vittima è un cittadino di 50 anni di origine polacca, da anni residente in zona. L’uomo è sceso a mare prima delle 8. È entrato in acqua e si è spinto a circa ottanta metri dalla battigia. Poi, dopo circa mezz’ora, l’allarme dei bagnanti che avevano capito che qualcosa non andava, che quell’uomo era in difficoltà. I marinai di salvataggio dell’arenile libero si sono tuffati immediatamente. Con loro anche i colleghi dello stabilimento balneare vicino per dare una mano e il personale della guardia costiera. Quando i baywatch hanno raggiunto il cinquantenne hanno subito notato che aveva un polso legato al galleggiante con una fune, era ferito e pieno di graffi. Sono riusciti a liberarlo, l’hanno caricato sul pattino e riportato a riva dove intanto erano arrivati i medici dell’Ares 118.

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I SOCCORSI

Le condizioni dell’uomo sono apparse subito critiche ed è stato necessario l’intervento dell’elisoccorso per un volo disperato verso il San Camillo. Il cinquantenne, tuttavia, non ce l’ha fatta. È morto durante il trasporto in eliambulanza. Rimane da capire cosa ci facesse il cinquantenne legato alla boa. Gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, nemmeno quella della pesca illegale di telline e altri mitili. L’uomo si sarebbe immerso per trovare i molluschi, poi gli sarebbero mancate le forze e nel tentativo di sganciarsi dal galleggiante, sarebbe rimasto ferito e non sarebbe più riuscito a liberarsi. Solitamente i pescatori di frodo scendono in spiaggia la sera tardi, quando è più difficile essere sorpresi. La pesca delle telline, poi, viene condotta con i retini e i rastrelli a pochi metri dalla battigia. È possibile però che la vittima cercasse le vongole sul fondale sabbioso di Torvaianica in una zona, a ottanta metri dalla riva, pienamente balneare. Sono, insomma, ancora tanti gli interrogativi a cui gli investigatori devono fornire risposte plausibili.

LA RICOSTRUZIONE

Per questo il corpo è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria che nelle prossime ore potrebbe ordinarne l’autopsia per chiarire se la morte sia stata causata davvero da un malore e se la ferita e i graffi sulle gambe e le braccia se le sia procurati da solo. Sicuramente il cinquantenne è rimasto a lungo in mare. Quando è stato portato a riva i medici hanno notato segni di rigonfiamento. Prima che si tuffasse in mare, l’uomo sarebbe stato notato da alcune persone che erano in spiaggia a fare jogging e a portare a spasso il cane. L’avrebbero visto spogliarsi, rimanere in costume, quindi entrare in acqua e poi sparire all’improvviso. Quindi alle 8,30 l’intervento disperato, la corsa contro il tempo dei baywatch. Si tratta del primo incidente in mare a Torvaianica dall’inizio della stagione e il primo salvataggio portato a temine dagli assistenti bagnanti del Comune di Pomezia che hanno iniziato il servizio proprio lo scorso fine settimana. Il 17 giugno scorso è partita anche l’operazione “Mare sicuro” della guardia costiera che fino al 17 settembre prossimo vedrà impegnati tutti i giorni tremila donne e uomini, oltre quattrocento mezzi navali e sedici velivoli lungo gli ottomila chilometri di coste italiane.

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