A Ostia inscena la truffa del finto avvocato, poi con il bottino fugge in direzione Napoli. Ma il piede pressato troppo sull'acceleratore gli gioca un brutto scherzo, tanto da destare l'attenzione della stradale che lo ferma in autostrada e gli trova nell'auto la refurtiva sottratta poco prima a casa di una 70enne del Lido. Bottino di 5mila euro, tra contanti e gioielli, per un uomo che poco prima si era reso responsabile, insieme ad alcuni complici, della classica truffa telefonica agli anziani. In questo caso la vittima è stata una donna di 70 anni di Ostia che è stata raggiunta dalla chiamata di un sedicente avvocato. Dall'altro capo del telefono, il truffatore che le diceva che il marito si era reso responsabile di un incidente stradale tanto grave da avere conseguenze penali oltre che civili.
I FATTI
«Signora la questione può chiudersi se ci paga 5mila euro in contanti», le avrebbe detto lo sconosciuto sedicente legale sostenendo che stava trattando per conto della controparte.
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Ma sull'autostrada Roma-Napoli, il colpo di scena. La Polizia Stradale, all'altezza di Cassino, blocca un'auto diretta verso il capoluogo campano ad altissima velocità. Dopo il controllo di routine dei documenti, lo sguardo dei poliziotti finisce su una borsa sopra il sedile del passeggero. «Apra la borsa per favore». Dentro, il tesoretto appena sottratto a Ostia. L'uomo ha così confessato di aver truffato la donna che era ancora ignara di essere stata raggirata. Scattano le indagini da parte degli investigatori del Distretto Decimo Lido che la raggiungono, le mostrano la foto segnaletica (il malvivente ha precedenti specifici) e le immagini dei gioielli. La vittima riconosce il tutto e al quarantenne spetta non solo una multa per eccesso di velocità ma anche l'arresto per truffa aggravata, arresto convalidato dalla Procura di Cassino. Ora, attraverso la ricostruzione del traffico telefonico, è caccia ai complici.