Roma, rubava i soldi dei diritti cimiteriali in pieno lockdown, cassiera del Verano sotto accusa

Roma, rubava i soldi dei diritti cimiteriali in pieno lockdown, cassiera del Verano sotto accusa
di Adelaide Pierucci
3 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Novembre 2020, 09:18

Dal suo ufficio faceva la cresta sui pagamenti dei diritti cimiteriali. Per ogni bara da seppellire tratteneva una somma per sé. È bastato poco più di un mese a una cassiera del Verano, dipendente di Ama, per raddoppiare il proprio stipendio. L'impiegata, infatti, mentre riscuoteva da privati in lutto o dalle pompe funebri le tasse per acquisto di loculi e urne cinerarie, per cremazioni e inumazioni, ha trattenuto per sé, quasi ogni giorno, una piccola somma. Così, tra il 3 marzo e i primi giorni di aprile, mentre a Roma, in pieno lockdown regnava il deserto, con meno controlli e più bare da seppellire, la cassiera, A.C., una quarantenne fino ad allora irreprensibile, si sarebbe messa in tasca 2.889 euro. Quella è almeno la somma che ora il pm Carlo Villani, in seguito agli accertamenti delegati ai carabinieri, le contesta di aver sottratto.

Covid Roma, troppi morti: l'Ama assume 20 seppellitori

L'indagine è stata completata e, per la solerte cassiera del Verano, si potrebbe a breve profilare una richiesta di rinvio a giudizio con l'accusa di peculato.

Il caso era stato scoperto pochi giorni dopo non appena il responsabile del settore amministrativo Cimiteri ha notato i primi ammanchi. C'erano delle discordanze tra le somme versate nell'Ufficio Cassa, dove vengono effettuati i pagamenti, anche relativi ai cimiteri Flaminio Laurentino Maccarese Santa Maria di Galeria, e quelle effettivamente rendicontate dalle cassiere a fine giornata.

Roma, il ladro delle ceneri di Elena Aubry aveva 375 foto di ragazze morte

Con controlli incrociati è emerso che stranamente i conti non tornavano in particolare quando la cassiera restava sola in servizio o la collega era a riposo. L'episodio più grave un giorno di aprile, quando la responsabile del servizio ha constatato l'ammanco dell'intero fondo cassa, oltre 800 euro. A fine marzo l'allarme era stato fatto scattare anche dalla Fidelitas, l'istituto di vigilanza addetto al deposito degli incassi. In una busta sigillata erano stati trovati 2.650 euro invece dei 3.500 annotati. Un buco di 850 euro. L'amministratore unico di Ama, Antonio Stefano Zaghis, informato, ha avviato un procedimento disciplinare e la querela in procura.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA