Teatro di Roma, Emiliano Paoletti in pole position per nomina a direttore generale

Teatro di Roma, Emiliano Paoletti in pole position per nomina a direttore generale
di Laura Larcan
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Lunedì 28 Giugno 2021, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 11:16

Fumata bianca al Teatro di Roma? Il nome a sorpresa di Emiliano Paoletti, vola in pole position nella rosa dei candidati alla nomina di direttore generale protempore. La cabina di regia dello Stabile capitolino (che vanta sotto la sua ala lo storico Argentina, l'India e il Lido) potrebbe uscire, almeno in questa fase estiva, dallo stallo in cui si trascina da oltre un anno. L'ultima riunione del consiglio d’amministrazione, lo scorso 25 giugno, si era conclusa senza esito. Un rinvio al primo luglio prossimo in cui il nome ufficiale del direttore dovrebbe uscire. Quella di Paoletti è una candidatura che si aggiunge ai nomi circolati nelle ultime settimane di confronti istituzionali, da Marco Giorgetti, 61 anni, attuale direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana-Pergola di Firenze a Franco D’Ippolito, 68 anni, ex direttore del Metastasio di Prato, fino a Natalia di Iorio, 63 anni, dal 2018 consulente artistica del Teatro Verdi di Pordenone.

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Emiliano Paoletti ha all'attivo una lunga collaborazione con il Comune di Roma, soprattutto nello staff della segreteria dell'Assessorato alla Crescita culturale. Chiamato nel 2014 dall'ex assessore Giovanna Marinelli, è poi passato per l'esperienza di csposegreteria di Luca Bergamo. Il suo incarico attuale, come si legge dal suo curriculum, è quello di responsabile delle relazioni esterne per il Macro Testaccio, svolto nelle file dell'azienda in house Zetema. Si dichiara esperto di «progettazione, programmazione, e gestione delle attività culturali complesse con preferenza all'ambito internazionale e del contemporaneo» e «organizzazione di grandi eventi e spettacoli dal vivo». Tra il 2005 e il 2010 è stato direttore di Zoneattive, società che per conto del Comune di Roma si era occupata di produrre eventi e festival per gli spazi della Pelanda al Mattatoio. 

LA VICENDA

La vicenda del Teatro di Roma ha i toni del Teatro dell'Assurdo.

Piacerebbe molto a Beckett. A febbraio del 2020 Giorgio Barberio Corsetti dava le dimissioni da direttore artistico (dopo un arrivo nel 2019 con la sua Compagnia Fattore K), perché ritenuto responsabile di un illecito amministrativo che riguardava una questione di appalti relativi al Teatro India. Sempre Corsetti veniva riassunto come consulente artistico per l’Argentina, mentre Francesca Corona rimaneva come consulente dell’India. Bisogna risalire al luglio del 2020 per vedere il bando capitolino per la ricerca del direttore. A novembre scorso, l’ingegnere Pierfrancesco Pinelli “batteva” il regista Luca De Fusco, ma dopo sei mesi senza contratto, l’11 maggio scorso, il manager annunciava il ritiro. 

LA FONDAZIONE

Un'ipotesi sul tavolo dell'atteso Consiglio d’amministrazione è quella di trasformare lo Stabile in una Fondazione, come molti Teatri stanno già facendo. Una soluzione che non dispiace ai tecnici del settore.

LE REAZIONI

Il nome di Emiliano Paoletti alla direzione del Teatro di Roma anima già le reazioni politiche. Interviene subito il parlamentare di Fdi Federico Mollicone: «Se il direttore protempore del Teatro di Roma sarà Emiliano Paoletti, avremo di fronte due elementi: l’ex assessore Bergamo, cacciato dalla Raggi, continua a gestire il Teatro di Roma con Bevilacqua, Corsetti, Corona e ora l’ex caposegreteria e che il Teatro sta scivolando verso un declino irreversibile. Non abbiamo niente contro Paoletti ma riteniamo non abbia il profilo adatto per ricoprire il ruolo di direttore protempore, che dovrebbe portare l'Associazione Teatro di Roma a divenire una Fondazione in via anticipata vista l'incapacità gestionale e la scarsa trasparenza dimostrata dall’attuale gestione. Qualcuno informi Raggi che Bergamo, che lei defenestrò, governa ancora le istituzioni culturali capitoline. Infine, esprimiamo solidarietà ai lavoratori del Teatro di Roma, in lotta per giuste condizioni contrattuali e di sicurezza sul lavoro. Presenteremo un’interrogazione comunale col capogruppo in Assemblea Capitolina Andrea De Priamo sulle carenze denunciate dai lavoratori». 

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