Teatro di Roma in stallo: Pinelli lascia, spunta Corona. Cosa succede

Teatro di Roma in stallo: Pinelli lascia, spunta Corona
di Katia Ippaso
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Mercoledì 12 Maggio 2021, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 08:00

Giorgio Manganelli la chiamava la palude definitiva, «un luogo in cui è impossibile entrare e difficile uscire». È un'immagine che riaffiora dalla memoria, in queste ore in cui ci troviamo a leggere un nuovo capitolo del caso Teatro di Roma. Probabilmente l'ingegner Pierfrancesco Pinelli, che a novembre dell'anno scorso era stato nominato direttore generale dello stabile capitolino, deve aver capito, dopo quasi sei mesi da quel suo primo colloquio di lavoro, che a via de' Barbieri tirava una brutta aria. Pensando, forse, che quello alla fine fosse proprio un posto «in cui è impossibile entrare e difficile uscire», ha comunicato al presidente del TdR Emanuele Bevilacqua che intendeva a questo punto declinare l'invito. Alla nostra domanda sulle ragioni della sua scelta, Pinelli ha risposto: «La mia rinuncia è dovuta a impegni professionali sopraggiunti negli ultimi mesi».

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La direzione - Dunque, il Teatro di Roma rimane senza una guida. E non da oggi. Lo stabile capitolino è acefalo da quel lontano febbraio del 2020 in cui Giorgio Barberio Corsetti, in virtù di quello che ha sempre chiamato «un inciampo burocratico, cioè una questione di appalti per il Teatro India, si è trovato costretto a dimettersi da direttore artistico, salvo poi essere riassunto dopo pochi giorni come consulente artistico, ruolo che però confinava così tanto con il precedente, al punto da condurlo a presentare nell'autunno dell'anno scorso una stagione pensata da lui e da Francesca Corona, consulente per il Teatro India. Ed è proprio il nome di Francesca Corona quello che si fa avanti nelle ultime ore con una certa insistenza come possibile direttrice generale del TdR. Ma come? Non sarebbe questa una scelta interna frutto di sbandamenti, contraddizioni, manovre francamente illeggibili? Ricordiamo che l'amministrazione del Teatro aveva indetto, nel mese di luglio dell'anno scorso, un bando (detto anche manifestazione d'interesse), che sembrava creato su misura per una figura di manager, al punto che il cda (senza unanimità) aveva preferito l'ingegner Pinelli al regista Luca De Fusco, come possibile direttore dello Stabile. La qual cosa aveva portato, come è naturale che fosse, non poche polemiche.

La vicenda - Passano i mesi.

Pinelli non viene contrattualizzato. Perché? Apparentemente, la risposta va trovata nel fatto che il collegio dei revisori dei conti per ben cinque volte si è trovato a chiedere la revisione del bilancio previsionale 2021 presentato da Bevilacqua, ritenendolo troppo esoso per un'istituzione pubblica. I soldi per il contratto da direttore dovevano arrivare da lì, e finché non c'era il consenso non si poteva procedere. Alla fine, la mattina del 29 aprile, l'assemblea dei soci formata da Comune e Regione decide di dare finalmente il via libera al bilancio previsionale dopo che erano state accettate tutte le correzioni chieste dal collegio. A quel punto si aspettava che Pinelli firmasse il contratto. Ma Pinelli si ritira.

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Le indiscrezioni - Ora, se le voci intorno a Francesca Corona si dimostrassero fondate, il Teatro di Roma si troverebbe a dover clamorosamente contraddire sé stesso. La consulente artistica del Teatro India non ha i requisiti richiesti dal bando che loro stessi hanno redatto, e che come prima condizione richiede «un comprovato (almeno 5 anni) profilo manageriale maturato nella gestione di strutture culturali articolate e complesse».

 



Che fare? A via de' Barbieri manca da anni un direttore amministrativo, qualcuno che abbia competenza in una materia delicata che andrebbe presa molto più seriamente. È assente però anche un direttore artistico, se è vero che Corsetti è solo il consulente per l'Argentina. Che fare? Il bando non è di per sé vincolante, ma sembrerebbe che la Regione stia prendendo in queste ore in considerazione la possibilità di rivalutare la candidatura di Luca De Fusco, ex direttore del Teatro Mercadante, che era arrivato secondo subito dopo Pinelli. Magari la palude non è poi così definitiva.

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