Sosta selvaggia a Roma: tornano i carro attrezzi, erano fermi dal 2015

Sosta selvaggia a Roma: tornano i carro attrezzi, erano fermi dal 2015
di Fabio Rossi
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Domenica 16 Febbraio 2020, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 15:29

Guerra alla sosta selvaggia, a partire da doppie file e parcheggi davanti a passi carrabili, cassonetti e fermate dei bus. Dopo cinque anni, torna a essere attivo a pieno regime il servizio di rimozione delle auto in sosta, praticamente fermo da quando, nel 2015, l'allora comandante della polizia locale, Raffaele Clemente, non aveva convalidato l'aggiudicazione dell'appalto perché due consorziate «erano risultate responsabili dall'Agenzia delle entrate di violazioni fiscali accertate in via definitiva».

Rimozioni, salta la maxi-gara: niente carri attrezzi fino al 2019

Da allora è stato un susseguirsi di bandi andati a vuoto, ricorsi alla giustizia amministrativa e iter lunghissimi. Fino a ieri, quando i carri attrezzi sono tornati a operare nelle strade della Capitale, per coadiuvare il lavoro dei vigili urbani. Quaranta i mezzi previsti dal nuovo appalto: trenta carri, che devono essere in regola con le norme anti-inquinamento (quindi Euro 6) e dieci furgoncini con i sistemi bloccaruote. Con obiettivi molto ambiziosi: raddoppiare il numero medio di rimozioni, rispetto a quelle che sono state eseguite negli ultimi anni con i mezzi messi a disposizione dagli depositi giudiziari che prendono in custodia le vetture.

LE CIFRE
Dopo lo stop totale del 2015, il numero di veicoli rimossi ogni anno era faticosamente risalito fino ai 20 mila del 2018 e ai 26 mila del 2019 (dato aggiornato al 30 novembre). Ma l'asticella del nuovo accordo è fissata molto più in alto: 40 mila auto da portare ai depositi, per liberare la città dalla sosta selvaggia e - visto che non guasta mai - rimpinguare le casse del Campidoglio. Le rimozioni costeranno agli automobilisti circa 150 euro per la chiamata del carro attrezzi, le operazioni di carico e scarico del veicolo, l'indennità chilometrica di trasporto negli otto depositi autorizzati.

Più la multa che, a seconda della tipologia di infrazione, è compresa da un minimo di 41 a un massimo di 168 euro: la sanzione per sosta su marciapiedi o piste ciclabili, per esempio, è di 84 euro. Se si raggiungesse l'obiettivo delle 40 mila rimozioni annue, quindi, il giro d'affari complessivo sarebbe poco inferiore ai 10 milioni di euro: potrebbero così arrivare alcuni milioni di euro in più nelle casse di Palazzo Senatorio, rigorosamente da utilizzare per la manutenzione e la sicurezza delle strade della Capitale. I costi della rimozione a carico degli automobilisti saranno comunque inferiori a quelli degli ultimi quattro anni, quando si aggiravano tra i 250 e i 300 euro. E per sapere dove andare a riprendere l'auto rimossa, da ora, si può telefonare allo 060606.

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