Ai commercianti l'idea non piace. Tra i residenti non prevalgono gli entusiasti, anzi. Eppure il Campidoglio ha rispolverato la trovata della pedonalizzazione totale dei Fori imperiali, «almeno un weekend al mese, si parte a luglio», col proposito di allungare poi la scia delle interdizioni fino alla stazione Termini, mettendo le transenne in un reticolato di strade che va da largo Corrado Ricci a via Urbana, fino a via d'Azeglio. E tutto questo in un momento in cui, al contrario, con una città che tenta di riprendersi economicamente dopo la crisi scaturita dal Covid, i cittadini si aspetterebbero di potersi muovere liberamente, senza impedimenti. La memoria che vara il progetto - ancora abbozzato, sarà discusso dal solito tavolo tecnico - è stata sfornata dalla giunta di Virginia Raggi venerdì. Un piano di fine mandato, che prevede una pedonalizzazione in due fasi, la seconda più che mai in forse, dato che è prevista a un mese dalle elezioni.
I tempi
Il primo passaggio è la chiusura al traffico dei Fori, già interdetti alle macchine e ai motorini dall'estate del 2013, col contestatissimo progetto voluto dall'ex sindaco Marino.
Le reazioni
Come detto tra i negozianti e tra chi abita a Monti e all'Esquilino, l'iniziativa desta più scetticismo e critiche che adesioni. Per Valter Giammaria, il presidente della Confesercenti di Roma, «le grandi pedonalizzazioni creano disagi al commercio. E le piccole pedonalizzazioni possono essere utili al tessuto produttivo solo se supportate da una rete di mobilità efficiente, con parcheggi di scambio adeguati e corse di bus e metro rafforzate. Aspetti di cui oggi non vediamo traccia». Nel piano del Comune si parla della realizzazione di nuovi tram, ma intanto si parte con lo stop alle auto, poi arriveranno i binari, forse. Per la Confesercenti, «si rischia di colpire un settore già penalizzato enormemente dal Covid, proprio in un momento in cui ci avvicinavamo alla semi-normalità». Secondo Romolo Guasco, direttore della Confcommercio Roma, «prima di realizzare una pedonalizzazione, bisogna assicurarsi che i trasporti siano adeguati». I residenti, che già otto anni fa avevano battagliato contro la semi-pedonalizzazione voluta da Marino, cassano il progetto. Per Augusto Caratelli, presidente del comitato Difesa Esquilino-Monti, «per pedonalizzare alcune strade, si creano ingorghi in tutte le vie intorno».