Roma, l'esercito di minori da accudire che limita l'azione della polizia: 300 richieste d'assistenza al giorno

I posti nei centri temporanei della Capitale non bastano mai e, fino ad arrivare ad un'assegnazione, questi minori restano in carico alle forze dell'ordine

Roma, l'esercito di minori da accudire che limita l'azione della polizia: 300 richieste d'assistenza al giorno
di Camilla Mozzetti
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Giovedì 6 Ottobre 2022, 07:36 - Ultimo aggiornamento: 07:44

Sono arrivati in Italia a bordo dei barconi, fotosegnalati sono stati poi dirottati nei diversi centri migranti disseminati lungo la Penisola. E da questi sono però scappati arrivando a bussare alle porte di commissariati e gruppi della polizia locale per chiedere aiuto. Sono i minori non accompagnati, stranieri extracomunitari, in media 300 ogni giorno, a cui le autorità per legge devono dare assistenza. Che non viene mai negata, ci mancherebbe, ma che crea problemi sul controllo del territorio perché poi il Campidoglio - nello specifico il Dipartimento politiche sociali - che dovrebbe attivarsi alla svelta per trovare loro un posto in una casa famiglia o in un centro di assistenza, lascia questi ragazzini nei commissariati e negli uffici della municipale anche per tre giorni consecutivi. Ed è qui che la catena si interrompe: i posti nei centri temporanei della Capitale non bastano mai e fino ad arrivare ad un'assegnazione - che spesso è fuori Regione si va da Udine a Bisceglie - questi minori restano in carico alle forze dell'ordine.

LE PROBLEMATICHE
Con quale risultato? Impegnare un numero elevato di agenti che di fatto vengono sottratti al controllo del territorio.

Sembra un paradosso nei giorni in cui si discute di piani per aumentare la sicurezza in città avere del personale di polizia impegnato ad occuparsi di minori. La beffa è dunque duplice: da una parte questi ragazzini si trovano a sostare nei commissariati o negli uffici della polizia locale che non sono di certo centri di accoglienza, che non hanno dormitori o camere, che non possono garantire l'assistenza psicologica pure necessaria o degli interpreti. Dall'altra per evitare che questi stessi minori fuggano ancora personale di polizia viene impegnato nel loro controllo. «La situazione corrente è insostenibile - confessa più di un agente - ogni giorni arrivano decine di minori che devono essere collocati in altre strutture ma che restano in carico ai commissariati per giorni» senza contare poi che gli stessi agenti sono chiamati ad accompagnarli, quando si trova un posto, anche fuori Regione con un aggravio sul personale già carente e una riduzione del servizio ordinario di controllo della città. Sul fronte dei commissariati più colpiti c'è il distretto Viminale, Esquilino ma anche Trevi.

«Quando qui la situazione diventa numericamente importante - spiega Ignazio Caprarotta segretario del Siulp Roma - i minori vengono presi in carico da altri commissariati come San Basilio o Ponte Milvio». Sul fronte dei gruppi della polizia locale, invece, ad essere maggiormente interessati dal fenomeno sono il I Gruppo Trevi e il II Gruppo Sapienza. «Già lo scorso anno segnalammo il problema della gestione all'amministrazione e siamo tornati a farlo solo il 30 settembre scorso», spiega Emiliano Scipioni, responsabile della polizia locale nella Fp Cgil. Le risposte? Ancora non sufficienti per gestire nel modo corretto la vita di questi minori.


Egiziani, tunisini e rom: ragazzi in fuga dalla fame

Due volte su tre non comprendono la nostra lingua perché non parlano italiano. A volte non hanno neanche i documenti. Così gli agenti di polizia e quelli della Municipale oltre ad accompagnarli nei presidi sanitari per le visite mediche del caso (tamponi Covid compresi) devono fare l'ulteriore passaggio del fotosegnalamento. Sono per lo più egiziani, tunisini e marocchini sbarcati sulle coste italiane e in quota parte anche nomadi fuggiti da qualche campo. Non hanno precedenti alle spalle (altrimenti la procedura da seguire sarebbe diversa) e sono quasi sempre maschi con un'età compresa tra i 13 e i 17 anni. Soli perché hanno perso i genitori o perché non sanno dove questi si trovino. Chiedono aiuto ma non sanno esprimerlo. Considerata tuttavia la casistica - in aumento da mesi - ormai gli agenti ci hanno fatto il callo: lo riconoscono subito un minore che ha bisogno di assistenza appena varca la porta di un commissariato o di un gruppo della Municipale. Non si può escludere che, nonostante la fedina penale pulita, questi stessi ragazzini siano autori o vittime di furti, rapine e aggressioni.

«Alcuni sono violenti - confessa chi ne ha accompagnato più di uno nei centri sparsi fuori Regione - altri invece hanno in tasca cellulari ultra moderni o capi firmati mentre c'è chi ha lo sguardo segnato dal dolore e i pantaloni bucati». Di fatto restano nelle stanze dei commissariati anche per 72 ore di fila costretti a dormire sulle sedie o sui pavimenti. «Un'offesa alla dignità umana» dice più di un poliziotto. In diversi distretti o gruppi della Municipale gli agenti hanno anche fatto delle collette per comprare loro da mangiare o qualche felpa. «Se non li controlli a vista scappano un'altra volta, bisogna stare con loro». Ma fino a quando? Fino a che il dipartimento Politiche sociali non trova una sistemazione. Una volta, quando le forze dell'ordine ricevevano questi minori, il Campidoglio prima di trovare una destinazione definitiva li trasferiva temporaneamente nel centro per minori di via Maria Annibale di Francia a Villa Spada.

IL NODO SPAZI TEMPORANEI
Ma l'attività è stata sospesa perché la Onlus che gestiva lo spazio prendeva i soldi dal Comune (più di 2 milioni di euro) e poi faceva fuggire i ragazzini. La polizia locale firmò un'indagine che si concluse con 16 arresti e 25 indagati. Era il 2019. Ora l'amministrazione ci riprova: mesi fa fu bandita una gara (apertura buste candidati il prossimo 17 ottobre) per rinvenire dei posti dedicati ai minori in situazioni di difficoltà. Importo? Più o meno analogo: 2 milioni 300 mila euro per aprire in tutti i Municipi dei centri di prima accoglienza. Intanto però i minori restano in carico alle forze dell'ordine. Qualche giorno fa dal commissariato Sant'Ippolito è partita una pattuglia con due agenti: destinazione Bisceglie per accompagnare un minore nordafricano. Arrivati in Puglia intorno alla mezzanotte il centro non lo avrebbe accolto fino al mattino seguente, così è intervenuto il commissariato di Trani che ha preso in carico minore e colleghi.
 

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