Pedoni investiti, nel Lazio record di morti: «A Roma già quattro casi solo da gennaio»

Pedoni investiti, nel Lazio record di morti: «A Roma già quattro casi solo da gennaio»
di Fabio Rossi
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Lunedì 3 Febbraio 2020, 11:25
 L’ultima vittima dieci giorni fa: il pedone investito nel piazzale della stazione Tiburtina da un autobus della linea 545. Ma a confermare la pericolosità di Roma per chi si muove a piedi adesso arrivano i dai dell’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici polizia stradale, che ha presentato il nuovo Osservatorio pedoni. Secondo le cifre diffuse, nel primo mese del 2020 la regione in cui si è avuto il più alto numero di pedoni deceduti è proprio il Lazio con 10, di cui 4 a Roma: una percentuale piuttosto alta, rispetto alle 45 vittime registrate complessivamente in Italia. Tra le tipologie più frequenti ci sono gli investimenti di pedoni sulle strisce, molto spesso semicancellate - un incidente su tre, per le strade romane, è dovuto alla cattiva manutenzione della segnaletica - il mancato rispetto del semaforo da parte degli automobilisti (ma anche semfaori stessi impazziti) e gli incidenti dovuti alla mancanza di marciapiede o colonnotti di protezione o, in numero minore, all’imprudenza degli stessi pedoni, travolti mentre camminano sulla carreggiata.
Questi, secondo le statistiche della polizia locale, gli incroci più pericolosi per i pedoni: via Merulana-via Labicana, via della Pineta Sacchetti-via Clemente III, via Cristoforo Colombo-via Costantino, piazza di Villa Carpegna-via della Madonna del Riposo.
A questi si aggiungono le altre intersezioni con alto tasso di mortalità generale: in testa alla classifica, a Nord-Ovest c’è l’incrocio tra via di Torrevecchia e via Boccea, a Est quello tra la Prenestina e la Togliatti. Poi via Prenestina-via Cannaroli, via Prenestina-via di Rocca Cencia, viale dell’Oceano Atlantico-via Rhodesia, via Cristoforo Colombo-via Padre Semeria, via Cristoforo Colombo-via dei Georgofili. Nel cuore della città i pericoli maggiori arrivano tra Circo Massimo e Colosseo, ossia proprio nell’area archeologica più visitata dell’Urbe. Gli incroci con il maggior numero di incidenti, da quelle parti, sono quello tra via di San Gregorio e via dei Cerchi e, soprattutto, piazzale Ugo La Malfa, dove via delle Terme Deciane confluisce in via del Circo Massimo. Allontanandosi dal centro, sono particolarmente a rischio gli incroci sulle arterie radiali che escono dalla città. Oltre alla Nomentana, che vanta diversi punti a rischio investimenti, in via Cristoforo Colombo, da tempo ai vertici della classifica delle strade romane a rischio, il punto più delicato è piazzale 25 marzo 1957, dove confluiscono viale dell’Oceano Atlantico e viale dell’Oceano Pacifico.
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