«Era la mia fortuna» dice oggi Andrea con la voce che inizia a incrinarsi quando parla di Cecilia. Volto pulito, sguardo sereno. Così la raccontano le tante fotografie pubblicate su Instagram e Facebook. Una ragazza di 25 anni come tante con una grande passione per le moto. E in sella alla sua Honda Cbr600rr Cecilia, la sera del 7 luglio scorso, ha perso la vita nel sottopasso di via Cilicia in direzione viale Marco Polo. «Era uscita da lavoro - ricorda Andrea - stava andando dai genitori che abitano a San Paolo e poi è successo qualcosa». A oltre un mese di distanza le indagini, condotte dalla polizia locale per ricostruire la dinamica, non hanno prodotto risultati. Cecilia è morta pochi istanti dopo essere arrivata in condizioni disperate all’ospedale di San Giovanni. Ma cosa sia successo a lei, che oltre ad avere la passione per le moto le sapeva governare e controllare, resta un mistero.
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LE IPOTESI
Se non si riuscirà mai a trovare risposta al “perché” - a quella domanda che con molta probabilità attanaglierà i genitori e il fidanzato, “perché proprio a lei” - i familiari sperano almeno di riuscire a capire per quale motivo Cecilia sia rimasta vittima di quel terribile incidente.
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L’APPELLO
I familiari hanno cercato disperatamente segnali ed eventuali testimonianze, arrivando da ultimo a diffondere un accorato appello sui social, nella speranza che qualcuno parli «Se qualcuno avesse visto o sentito o solamente anche un solo presentimento prego, di mandare anche un messaggio in privato o come volete, per fare chiarezza su quanto accaduto». Troppi aspetti sono ancora da chiarire mentre non è dato sapere se, ad esempio, gli impianti di videosorveglianza della zona abbiano ripreso qualcosa di utile. «Mentre Cecilia lottava in ospedale - ricorda ancora il fidanzato - alcuni nostri amici sono tornati a via Cilicia e c’erano delle persone, speriamo che chi abbia visto qualcosa si decida a parlare». L’ipotesi che proprio i familiari ed Andrea non possono escludere è che Cecilia abbia perso il controllo della moto dopo essere stata “toccata” da qualcuno. La ragazza sarebbe così finita tra una panda e il marciapiede. «Non era una motociclista che superava a destra - spiega ancora il fidanzato - non lo avrebbe mai fatto perché era disciplinata e attenta eppure è finita contro quell’auto nella parte posteriore destra». Qualcuno potrebbe avercela spinta. Ieri Cecilia ed Andrea, che convivevano ormai da tempo e stavano, giorno dopo giorno, costruendo insieme il proprio futuro, avrebbero dovuto affrontare sempre insieme una gara a Misano. Perché questo faceva Cecilia: lavorava nell’amministrazione di una ditta di trasporti a Fiano Romano, amava i suoi genitori ed il suo ragazzo e amava anche le moto con le quali gareggiava sui circuiti regolari rispettando norme e procedure. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto in molte famiglie, nella sua, in quella di Andrea tra tanti amici. «Era la mia fortuna per questo: Cecilia era una persona solare, attenta e scrupolosa - conclude Andrea - una ragazza che sapeva affrontare le difficoltà con il sorriso trovando poi una soluzione». Non è mai scontato.