Roma, Cecilia travolta e uccisa in moto. Il fidanzato: «L'hanno fatta sbandare. Chi sa qualcosa parli»

La ragazza, 25 anni, di San Paolo, il 7 luglio si schiantò in via Cilicia. Caccia a un “pirata”

Roma, Cecilia travolta in moto. Il fidanzato: «L'hanno fatta sbandare. Chi sa qualcosa parli»
di Camilla Mozzetti
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Giovedì 18 Agosto 2022, 23:43 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 19:39

«Era la mia fortuna» dice oggi Andrea con la voce che inizia a incrinarsi quando parla di Cecilia. Volto pulito, sguardo sereno. Così la raccontano le tante fotografie pubblicate su Instagram e Facebook. Una ragazza di 25 anni come tante con una grande passione per le moto. E in sella alla sua Honda Cbr600rr Cecilia, la sera del 7 luglio scorso, ha perso la vita nel sottopasso di via Cilicia in direzione viale Marco Polo. «Era uscita da lavoro - ricorda Andrea - stava andando dai genitori che abitano a San Paolo e poi è successo qualcosa». A oltre un mese di distanza le indagini, condotte dalla polizia locale per ricostruire la dinamica, non hanno prodotto risultati. Cecilia è morta pochi istanti dopo essere arrivata in condizioni disperate all’ospedale di San Giovanni. Ma cosa sia successo a lei, che oltre ad avere la passione per le moto le sapeva governare e controllare, resta un mistero. 

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LE IPOTESI

Se non si riuscirà mai a trovare risposta al “perché” - a quella domanda che con molta probabilità attanaglierà i genitori e il fidanzato, “perché proprio a lei” - i familiari sperano almeno di riuscire a capire per quale motivo Cecilia sia rimasta vittima di quel terribile incidente.

Andrea era il suo fidanzato e dice: «Non parlo con la voce di chi è dilaniato dal dolore e quindi non può considerare uno sbaglio da parte sua, ma Cecilia sapeva guidare una moto, lo sapeva fare da quando era una ragazzina, non posso non considerare un’eventuale distrazione ma ho paura che qualcuno l’abbia toccata facendole perdere il controllo e sia poi fuggito». Dopo l’incidente alcuni amici della 25enne per pura casualità sono passati proprio lì, in quel tratto stradale, «e non riconoscendo subito Cecilia - prosegue Andrea - hanno visto dei pezzi della moto almeno 150 metri prima del punto dell’incidente». Cosa ci facevano quei pezzi di carrozzeria sull’asfalto quando la moto era lontana? 

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L’APPELLO

I familiari hanno cercato disperatamente segnali ed eventuali testimonianze, arrivando da ultimo a diffondere un accorato appello sui social, nella speranza che qualcuno parli «Se qualcuno avesse visto o sentito o solamente anche un solo presentimento prego, di mandare anche un messaggio in privato o come volete, per fare chiarezza su quanto accaduto». Troppi aspetti sono ancora da chiarire mentre non è dato sapere se, ad esempio, gli impianti di videosorveglianza della zona abbiano ripreso qualcosa di utile. «Mentre Cecilia lottava in ospedale - ricorda ancora il fidanzato - alcuni nostri amici sono tornati a via Cilicia e c’erano delle persone, speriamo che chi abbia visto qualcosa si decida a parlare». L’ipotesi che proprio i familiari ed Andrea non possono escludere è che Cecilia abbia perso il controllo della moto dopo essere stata “toccata” da qualcuno. La ragazza sarebbe così finita tra una panda e il marciapiede. «Non era una motociclista che superava a destra - spiega ancora il fidanzato - non lo avrebbe mai fatto perché era disciplinata e attenta eppure è finita contro quell’auto nella parte posteriore destra». Qualcuno potrebbe avercela spinta. Ieri Cecilia ed Andrea, che convivevano ormai da tempo e stavano, giorno dopo giorno, costruendo insieme il proprio futuro, avrebbero dovuto affrontare sempre insieme una gara a Misano. Perché questo faceva Cecilia: lavorava nell’amministrazione di una ditta di trasporti a Fiano Romano, amava i suoi genitori ed il suo ragazzo e amava anche le moto con le quali gareggiava sui circuiti regolari rispettando norme e procedure. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto in molte famiglie, nella sua, in quella di Andrea tra tanti amici. «Era la mia fortuna per questo: Cecilia era una persona solare, attenta e scrupolosa - conclude Andrea - una ragazza che sapeva affrontare le difficoltà con il sorriso trovando poi una soluzione». Non è mai scontato.

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