Roma, ragazzina accoltellata a Tor Bella Monaca dopo lite per un ragazzo. «Lui è mio»

A 15 anni colpisce la rivale di 17

Minorenne accoltellata a Tor Bella Monaca dopo una lite, è gravissima. Arrestata coetanea
di Marco De Risi e Flaminia Savelli
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Lunedì 21 Febbraio 2022, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 16:30

Un ragazzo conteso e la lite sfocia in rabbia e sangue. Il dramma della gelosia tra due ragazzine si è consumato ieri pomeriggio a Roma nell’oratorio della parrocchia. La situazione è degenerata tanto in fretta che nessuno dei testimoni è riuscito a dividerle e a impedire il peggio. Con un epilogo drammatico: la vittima trasportata in codice rosso al pronto soccorso e l’altra, fermata e denunciata dalla polizia. Sullo sfondo la parrocchia Santa Maria Madre del Redentore di Tor Bella Monaca, periferia est della Capitale dove appena il giorno prima si era svolta una marcia pacifica contro la criminalità che imperversa nel quartiere, una delle principali piazze dello spaccio della città.

La miccia ieri pomeriggio intorno alle 17 si è accesa però tra due ragazzine, di 15 e 17 anni.

La lite è iniziata con una discussione sfociata nel sangue in pochi minuti. Prima le parolacce, le offese. Poi la 15enne ha tirato fuori dalla tasca un coltello ferendo per tre volte la rivale in amore: un colpo alla mano, alla clavicola e alla schiena. La diciassettenne è crollata a terra mentre l’altra è stata bloccata da alcuni presenti che intanto hanno chiamato i soccorsi. 

LA RICOSTRUZIONE

«Lui è mio, solo mio» avrebbe gridato mentre con il coltello infieriva sull’altra ragazza. Il piazzale dell’oratorio di via Duilio Cambellotti si è riempito di poliziotti e soccorritori in una manciata di minuti. «Che le hai fatto? Perché?» ha ripetuto fino allo sfinimento la mamma della ragazza aggredita avvertita da alcuni residenti del quartiere e accorsa nell’oratorio della chiesa. 

I sanitari del 118 dopo aver soccorso sul posto la ferita, l’hanno trasportata in codice rosso al policlinico Tor Vergata. I poliziotti del distretto Casilino invece, hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’aggressione e il movente del gesto. Hanno ascoltato i presenti al momento della discussione, gli amici delle due ragazze e i parrocchiani. Molti sono i punti ancora da chiarire. Ma i contorni sono stati ben definiti. «Abbiamo provato a dividerle ma non ci siamo riusciti. Quando abbiamo visto il coltello, era già troppo tardi» hanno riferito i testimoni ai poliziotti. 

LE INDAGINI 

«L’aggredita si è difesa, ecco perché il primo taglio l’ha colpita alla mano. Quindi ha cercato di allontanarsi ma è stata colpita una seconda volta alla clavicola e infine ha provato a scappare tentando la fuga, ma la 15enne non le ha lasciato scampo e le ha dato un ultimo colpo alla schiena» spiegano gli investigatori. Fino a tarda sera gli uomini della scientifica hanno proceduto con i rilievi sul luogo dell’aggressione. Hanno seguito la lunga scia di sangue lasciata dalla 17enne: hanno trovato tracce dell’aggressione sul cancello della parrocchia e poi lungo i 200 metri verso l’interno, nel piazzale dell’oratorio. Quindi i poliziotti hanno avviato gli interrogatori. 
In serata è arrivato il primo bollettino medico: nessuna delle tre coltellate ha raggiunto gli organi vitali. La vittima resta ricoverata per essere monitorata ma non è in pericolo di vita e non ha mai perso conoscenza. 
Quindi la denuncia a piede libero a carico della 15enne che ora dovrà rispondere per lesioni aggravate, minaccia aggravata, e porto di oggetti atti a offendere. 
Delle indagini sono incaricati gli agenti del distretto Casilino coordinati dalla dirigente Isea Ambroselli. 
 

 

L’ARMA

Impegnati da ieri nella ricostruzione dell’aggressione, ai poliziotti resta un punto cardine ancora da chiarire. La 15enne infatti si è presentata armata di un coltello che i poliziotti hanno trovato durante il sopralluogo nella parrocchia. Dai primi accertamenti, si tratterebbe di un coltello da cucina. 
Il sospetto è che tra le due adolescenti, tutte e due residenti a Tor Bella Monaca, la rabbia sia montata nel corso dei giorni precedenti. Che ci siano stati pregressi e vecchie ruggini e che ieri la situazione sia infine degenerata. 

Una prima risposta al pesante interrogativo potrebbe trovarsi nelle chat e nei cellulari delle rivali in amore già sequestrati e che verranno analizzati nei prossimi giorni. 
Ma la spinta alla chiusura del caso potrebbe arrivare anche dal ragazzo al centro della contesa. Nelle prossime ore verrà ascoltato e il racconto potrà aiutare gli investigatori ad accertare la dinamica dei fatti e a ricostruire il quadro in cui si è consumata l’aggressione. «Le testimonianze ci hanno indirizzati sulla pista della gelosia, ma il movente e l’intero quadro devono essere ancora chiariti» precisano gli investigatori. Una questione comunque delicata per l’età giovanissima delle ragazzine. 

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