Roma, «se non mi dai i soldi ti sparo ad una gamba», così minacciava chi non pagava: arrestato usuraio di Ostia

Roma, «se non mi dai i soldi ti sparo ad una gamba», così minacciava chi non pagava: arrestato usuraio di Ostia
3 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Maggio 2020, 11:07

Applicava interessi mensili tra il 20 e il 25 per cento per un totale di circa il 300 per cento annuo, minacciando le vittime di violenza in caso di mancato pagamento dei debiti. Per questo motivo, i finanzieri del comando provinciale stanno eseguendo, dalle prime luci della alba, un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale capitolino nei confronti di un pregiudicato di Ostia, G. G., 51 anni, indagato per estorsione, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e detenzione illegale di armi e munizioni. Le indagini, coordinate dalla Procura - Gruppo di lavoro reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti - sono state avviate dalle fiamme gialle di Ostia a seguito di una denuncia presentata nell’aprile 2019 da due persone che, «soffocate» da grossi debiti di gioco a cui non riuscivano più a far fronte, erano rimaste vittime dell’uomo. 

Usura e spaccio, 11 condanne: colpo al clan dei Casamonica

Clan Fasciani, la Cassazione: «È la mafia di Ostia». Raggi: «Si può voltare pagina»

Non essendo riusciti ad ottenere prestiti da parenti e amici, i due erano stati costretti ad accettare le condizioni imposte dall’indagato, che, facendo anche leva sul rapporto di amicizia che vantava di avere con chi si rivolgeva a lui, si era proposto di concedere direttamente il denaro richiesto ma con l’applicazione di tassi di interesse mensili oscillanti tra il 20 per cento e il 25 per cento, corrispondenti a circa il 300 per cento annuo. 

Gli approfondimenti eseguiti dal settimo Nucleo operativo Metropolitano hanno portato alla luce un sistema illecito perpetrato ai danni di diverse persone che versando in precarie condizioni economiche che non consentivano loro di accedere al credito legale, erano cadute nella trappola dell’usuraio che si proponeva come loro «ancora di salvezza». 

Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno fatto emergere la professionalità dell’usuraio, che agiva sempre con estrema prudenza, limitando al minimo le interlocuzioni telefoniche, dai toni per lo più pacati ed amicali, per organizzare gli incontri con i debitori, a quelli più pesanti, fino a minacciare ritorsioni fisiche («hai tempo fino alle ore 19, rivediamoci per quell’ora e ti avviso che se non hai i soldi ti sparo su una gamba») quando le vittime erano impossibilitate a rispettare le scadenze dei pagamenti, tanto che una di queste, disperata, è fuggita all’estero. Nel corso di una perquisizione, i finanzieri hanno trovato e sequestrato un vero e proprio libro mastro in cui l’usuraio annotava, con certosina precisione contabile, le somme prestate e le relative restituzioni, comprensive degli interessi applicati, circa 140.000 euro in contanti, oggetti di valore, una pistola e un fucile con le munizioni. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA