Roma, furti durante il lockdown: presa la banda dei supermercati

Roma, furti durante il lockdown: presa la banda dei supermercati
di Stefano Cortelletti
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Martedì 16 Marzo 2021, 00:14

Sono stati scovati a Tor San Lorenzo cinque rom tra i 25 e i 45 anni ricercati per aver commesso un totale di dodici furti notturni, bottino totale 130 mila euro, in altrettanti supermercati tra Roma, Pomezia, Fiumicino e Castelli romani, in pieno lockdown. I carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Frascati, con il supporto dei colleghi della compagnia di Anzio, li hanno arrestati ieri mattina durante un blitz in zona Salzare, alle porte di Tor San Lorenzo. Non è il primo provvedimento di arresto: la banda era già finita in carcere lo scorso giugno per essere stata ritenuta responsabile di sei furti in altrettanti supermercati a Roma sud e Ardea, per un bottino totale di 30mila euro. 

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Proseguendo le indagini, i carabinieri hanno attribuito al gruppo criminale la responsabilità di altri sei colpi commessi tra marzo e maggio 2020: la merce rubata aveva in questo caso un valore di 100 mila euro.

La banda, nonostante il divieto di spostamento in piena emergenza coronavirus, si spostava di notte quando la morsa dei controlli si allentava. Il loro obiettivo era quasi sempre la cassaforte dei supermercati ma quando potevano rubavano anche prodotti alimentari. Il gruppo criminale si riuniva abitualmente a casa del capo banda, in via Acque Basse, ad Ardea.

Nell’appartamento venivano progettati i colpi dove ognuno aveva un ruolo ben preciso: uno era addetto a disattivare il sistema di allarme e di videosorveglianza, un altro si preoccupava tramite una ricetrasmittente di fare da tramite con i pali posizionati all’esterno, mentre un terzo soggetto si occupava di aprire le casseforti, praticando un foro da cui estrarre i soldi. Un elemento caratteristico del sodalizio è dato dall’abbigliamento: tutti travisati per evitare di essere riconosciuti, sono stati identificati grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno permesso di notare addosso agli arrestati sempre le stesse combinazioni di vestiti. In particolare la “divisa” da lavoro del leader del gruppo era composta da un giubbetto di marca, usato in quasi tutti i colpi.

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Il nuovo arresto si è reso necessario essendo scattato nel Lazio un nuovo lockdown ed era concreto il pericolo che la banda potesse tornare in azione. Nell’ordinanza di custodia cautelare si legge infatti che «ricorre il concreto ed attuale pericolo che gli indagati, se liberi di circolare, commettano altri gravi delitti della stessa specie di quelli per cui qui si procede, pericolo desumibile principalmente dalle modalità dei fatti. Al riguardo, le recenti ulteriori limitazioni imposte dal governo all’apertura dei pubblici esercizi e alla libertà di circolazione delle persone dovuta all’emergenza sanitaria, non fa venir meno l’attualità e concretezza di dette esigenze, poiché resteranno comunque aperte, come è noto, le farmacie, i supermercati e tutti gli esercizi di vendita di generi di pubblica necessità». 

Il gruppo criminale per nascondere la refurtiva utilizzava anche una roulotte parcheggiata nel giardino di via Acque Basse. Oltre ai furti viene contestata anche una estorsione a danno di un membro della banda che, infatti, è stato successivamente espulso dal gruppo per cattiva condotta. L’uomo è accusato dal capo della banda e della moglie, anche lei in arresto, di aver intrapreso una relazione clandestina con la nuora. Dopo aver scoperto la relazione sono cominciate le minacce, terminate solo con il pagamento di una somma di denaro e il conseguente allontanamento dall’associazione criminale.

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