Centinaia di pendolari attraversano i binari a Ladispoli e Cerveteri, stazioni ad alto rischio

Centinaia di pendolari attraversano i binari a Ladispoli e Cerveteri, stazioni ad alto rischio
di di Emanuele Rossi
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Venerdì 3 Maggio 2019, 10:30
«Si prega di non oltrepassare la linea gialla». L’altoparlante in stazione viene puntualmente ignorato. Pendolari pronti a morire appena scesi dal treno pur di guadagnare qualche secondo. Ieri a Ladispoli e Marina di Cerveteri centinaia e centinaia di passeggeri hanno attraversato i binari in modo selvaggio anziché adoperare il sottopassaggio. Una consuetudine anche a pochi giorni dall’incidente ferroviario in cui ha perso la vita Deborah Grande, 21 anni, travolta lunedì scorso da un Intercity partito da Torino Porta Nuova e diretto a Salerno. Pochi dubbi sulla dinamica: forse la ragazza era distratta dalle cuffiette del cellulare.


Ieri sulla banchina anche rose rosse e bianche e poi una dedica scritta da un amico speciale della 21enne che nel 2016 aveva perso la sorella in un incidente stradale a Santa Severa. Eppure a tantissimi lavoratori e studenti di ritorno dalla Capitale poco importa della sicurezza. Meglio arrivare prima all’auto nel parcheggio evitando la calca nel sottopasso. Non solo giovani atletici ma anche anziani, uomini con la valigia, mamme col passeggino e col bimbo all’interno, donne e ragazze con i tacchi alti, pericolosissimi. Sei le sciagure in neanche 3 anni tra gli scali ferroviari di Marina di Cerveteri e Palidoro-Torrimpietra, passando per Ladispoli-Cerveteri. Troppi casi per non far avanzare delle richieste ufficiali che riguardano il posizionamento delle barriere. «Da anni invochiamo dei sistemi di barriere tra i binari in determinati scali che invogliano all’imprudenza, come Ladispoli e Cerveteri.

Sono stazioni che hanno avuto un tributo di sangue», sostiene Andrea Ricci, presidente del comitato pendolari Litoranea Nord. E in effetti anche la polfer civitavecchiese, che anche qualche ora prima della tragedia di Deborah aveva multato una decina di pendolari, vedrebbe di buon occhio questo sistema pur di evitare ulteriori drammi. Sulla vicenda è determinata ad intervenire la classe politica. «La presenza della polizia ferroviaria la notiamo spesso la mattina, almeno tre volte a settimana. Sarebbe però opportuno che fosse presente di più nella fascia oraria che va dalle 16 alle 19. Per quanto riguarda le barriere perché non sono state inserite tra i binari 1 e 2 nella stazione di Marina di Cerveteri interessata, proprio in questo periodo, da un restyling? A Orte, ad esempio, esistono e hanno risolto parecchie grane», sostiene Giovanni Ardita, consigliere comunale di Ladispoli in seno a Fratelli d’Italia.

Perché i cittadini che affollano le stazioni di Marina di Cerveteri e Ladispoli continuano ad essere “indisciplinati”? «Una sola scala conduce fuori dalla stazione con i pendolari costretti in un imbuto a code anche di diversi minuti prima di potersi finalmente incamminare a casa. Occorrerebbe un altro sottopassaggio sulla banchina», si giustifica un pendolare “pizzicato” ieri a Ladispoli mentre attraversava le rotaie.
Altro problema di non poco conto: i senza fissa dimora. Persone che passeggiano sui binari come fosse un corso principale della città. In alcuni punti della ferrovia i clochard hanno bucato le recinzioni pur di raggiungere le baraccopoli. Presto sul tavolo di Rfi potrebbe arrivare una richiesta ufficiale dei comuni per posizionare le barriere attraversamento.
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